ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso del 2,4% e nettamente al di sotto dell’analogo europeo (-0,8%), penalizzato dalle vendite sul comparto bancario (-3,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (-2,3%). Quest’ultimo è stato frenato dalle aumentate incognite politiche, dopo che sono venuti fuori alcuni rumor relativi alla strategia di governo che Lega e M5S starebbero mettendo a punto, anche se le due forze politiche hanno fatto sapere che alcuni programmi sono già stati cambiati nelle bozze preparate in seguito.
La seduta negativa del settore creditizio, rallentato dalla risalita dello spread, ha contagiato anche i titoli dell’asset management, con Azimut che però riesce a contenere le perdite all’1 per cento.
Arretra pesantemente anche Poste Italiane (-3,7%), reduce tuttavia da un trend molto positivo nelle ultime sedute.
Nel Mid Cap in forte rosso doBank (-5%), con gli investitori che restano in attesa del nuovo piano strategico che sarà varato a Londra il prossimo 19 giugno.
Indietreggia Banca Ifis (-3,9%), con il mercato che al momento sembra non tenere conto dall’acquisto della quota di controllo di Fbs per 58,5 milioni. Operazione che darà origine al primo operatore integrato nel mercato italiano dei crediti deteriorati.
Ancora giù Banca Intermobiliare (-3,7%), che nel frattempo starebbe accelerando nella ricerca del nuovo Ad.
In controtendenza Mittel (+1,1%), su cui nei giorni scorso Equita Sim ha confermato la raccomandazione ‘buy’.