Utility – Comparto negativo, in controtendenza Acsm – Agam (+5,5%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha evidenziato un -3,5% sottoperformando sia il corrispondente indice europeo (-1,8%) sia il Ftse Mib (-2,3%).

La seduta è stata penalizzata dalle incertezze politiche italiane, che hanno gravato in particolare sui titoli bancari.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si è impennato al 2,1%, con uno spread dal Bund di pari durata in ascesa di 19 punti base a quota 149 bp (massimo da 4 mesi).

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata Terna seppur con un -2,6%.

Vendite anche sulle altre Big del comparto Italgas (-2,7%), A2A (-3%), Snam (-3,5%) ed Enel (-3,7%).

Tra le Mid ha fatto meglio Falck Renewables (invariata) riuscendo a recuperare i cali registrati in giornata, dovuti sia a possibili prese di beneficio dopo il rally della scorsa ottava sia a ragioni settoriali legate al balzo dei rendimenti sui titoli di Stato italiani a causa del riaffacciarsi del rischio politico.

Proseguono invece le vendite su Erg, che ha registrato un ribasso del 4,5%, rispetto alla debolissima chiusura della seduta precedente (-3,4%), sulla scia dell’accoglienza fredda riservata ai conti del 1° trimestre del 2018 e alla guidance sull’intero 2018.

Tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata Acsm – Agam (+5,5%), sulla notizia dell’obbligo di Opa da parte di A2A e Lario Reti Holding a un prezzo unitario di 2,47 euro (per complessivi 45 milioni di euro) sul 24,2% del capitale della multi-utility lariano-brianzola. L’Opa è la diretta conseguenza dell’approvazione da parte dei soci di Acsm-Agam, con il 79,73% del capitale sul totale, della fusione per incorporazione nella stessa multi-utility quota di Aspem Varese, Azienda Energetica Valtellina, Valchiavenna, Acel service, Aevv Energie e Lario Reti Gas per dar vita alla super-utility lombarda.