ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina invariato e allineato all’analogo europeo (-0,2%), penalizzato in parte dalla nuova performance negativa del comparto bancario (-1,2%) e uniformandosi sostanzialmente al Ftse Mib (+0,3%). Quest’ultimo viene parzialmente rallentato dall’incognita politica, anche se pare che Lega e Movimento 5 Stelle abbiano trovato l’intesa sul programma di governo e fatto progressi nell’individuazione del presidente del Consiglio. All’inizio della prossima settimana i capi delle due forze politiche, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dovrebbero salire al Quirinale per presentare il tutto.
Le vendite sul comparto bancario, penalizzato dalla risalita dello spread, si ripercuotono sui titoli dell’asset management che, tuttavia, limitano le perdite sotto l’1 per cento. Unica eccezione Azimut (+1,3%), che risale leggermente dopo la debolezza dei giorni scorsi in scia ai conti.
Contiene il calo Poste Italiane (-0,2%), con il titolo che si è conquistato una forte credibilità dopo la presentazione del piano industriale, aumentata ulteriormente dopo l’ottima trimestrale riportata.
Nel Mid Cap ancora in forte rosso doBank (-4,9%), la cui performance potrebbe avere risentito della notizia relativa all’ulteriore espansione nel mercato italiano dei crediti deteriorati del gruppo polacco Kruk.
Rimbalzo per Banca Farmafactoring (+3,1%), che azzera ampiamente le perdite dei cinque giorni precedenti, e per MutuiOnline (+2,6%), in forte calo nei giorni scorsi dopo la deludente trimestrale pubblicata.
Si interrompono le vendite su Banca Intermobiliare (+0,5%), che nei giorni scorsi aveva risentito dei conti riferiti ai primi tre mesi.
Buon rialzo per Banca Sistema (+1,2%), sostenuta anche dal recente accordo raggiunto con Unipol Banca, e per Tamburi (+0,8%), che ha in pipeline sette investimenti.