Perde l’1,5% il Ftse Italia Media, sottoperformando l’indice europeo di riferimento, in progresso dello 0,2 per cento.
Nell’ottava che ha visto domenica l’abbandono di Conte come futuro Presidente del Consiglio la Borsa di Milano lascia sul terreno il 4,5% a testimonianza delle tensioni presenti sui mercati finanziari. Questo anche a causa dell’incertezza sugli effetti degli equilibri economico-finanziari di un governo Lega – M5S.
La settimana che si apre potrebbe quindi rappresentare il banco di prova delle forze in campo e il punto di approdo non è ancora certo tra chi punterà sulla salvaguardia dell’equilibrio, e quindi spingerà verso una tenuta dei mercati e chi, invece, scommetterà sull’incertezza che potrebbe scaturire con le prossime elezioni.
Importante invece per il settore l’avvicinarsi dell’attuazione del decreto legge sugli sgravi fiscali per gli investimenti pubblicitari incrementali i pianificati su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. Il contributo consiste in un credito di imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati per la quale lo Stato ha predisposto una spesa massima di 62,5 milioni.
Sale del 18,4% il fatturato pubblicitario del mezzo radio nel solo del mese di aprile rispetto al 2017, portando la variazione da inizio anno a una crescita a doppia cifra.
Rimane ancora in stand by la questione dei diritti tv per le prossime tre stagioni del campionato italiano di Serie A, dopo che i presidenti della Lega hanno respinto la proposta di risoluzione del contratto con l’intermediario spagnolo. L’assemblea è stata infatti riconvocata oggi lunedì 28 maggio.
Arretra dell’1% Mediaset. La concessionaria pubblicitaria del gruppo, Publitalia ’80, ha già ottenuto, dalle aziende interessate, impegni di spesa per circa 70 milioni per la concessione di spazi pubblicitari alla prossima Coppa del Mondo in Russia, permettendole di raggiungere il breakeven per l’investimento effettuato di 78 milioni.
L’altro titolo della famiglia Berlusconi, Mondadori, soffre le vendite registrate in avvio di ottava, chiudendo i cinque giorni con un forte calo del 4,9 per cento. Non bastano le parole rassicuranti espresse dall’Ad della casa editrice di Segrate, Ernesto Mauri, che risponde alle critiche emerse su diversi periodici. A tal proposito, il presidente di Rcs Mediagroup, Urbano Cairo, ha iniziato a mostrare segnali di interesse per l’acquisto dei due periodici messi sul mercato da Mondadori.
Sempre la media company di Cairo, che ha chiuso la settimana con un ribasso dell’1,3%, non rinnoverà, a giugno, il contratto con Sky per i canali Dove TV e Lei TV, entrati nel bouquet di Sky dal 2009/10. Il valore del contratto, ormai volto al termine, si aggirava intorno ai 16 milioni annui.
Non bastano gli acquisti registrati nelle sedute di metà settimana a Giglio Group che chiude in territorio negativo a -4,2%. L’andamento del titolo aveva beneficiato del lancio del nuovo T-commerce in Cina in collaborazione con WeChat, avviando così la seconda fase dello sviluppo del business nel mercato cinese.
Cede l’1,3% Class Editori. Il vicepresidente ha confermato il completamento dell’operazione con Gambero Rosso per l’operazione Made in Italy. Intanto l’assemblea ha attribuito agli amministratori una nuova delega per aumentare il capitale sociale, in una o più volte, entro il termine massimo di 5 anni per un importo massimo di 70 milioni.
In contrazione del 2,1% Mondo Tv. La società ha sottoscritto un contratto per la diffusione televisiva in via esclusiva in Medio Oriente e Nord Africa della seconda stagione di Sissi.