Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un pesante rosso del 4,1% e sotto-performando di oltre due punti percentuali l’analogo europeo (-1,7%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-2,1%). Quest’ultimo ha manifestato nuovi segnali di nervosismo dopo il rimbalzo iniziale seguito alla notizia del naufragio della nascita del governo “spauracchio” sostenuto da Lega e 5 Stelle. Infatti, sono tornate a prevalere le incertezze legate al possibile ritorno alle urne e le sue possibile conseguenze.
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, per tamponare lo stallo politico ha chiamato ieri al Colle l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, conferendogli l’incarico di formare un governo ad interim. Cottarelli ha poi precisato: “Mi presenterò al Parlamento con un programma che, in caso di fiducia, prevede l’approvazione della legge di bilancio per il 2019, in seguito alla quale il Parlamento verrebbe sciolto con le elezioni a inizio 2019. In assenza di fiducia, il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione ordinaria dell’amministrazione, accompagnando il Paese alle elezioni dopo il mese di agosto”.
L’economista ha poi sottolineato che l’esecutivo da lui guidato perseguirebbe “una gestione prudente dei conti pubblici”, ribadendo che il dialogo con l’Europa è essenziale.
In tale contesto, dopo una discesa iniziale appena sopra 190 punti base, lo spread Btp-Bund si è riportato nuovamente sopra la soglia dei 200 punti base (intorno ai 230 punti base nell’intraday), mettendo nuovamente sotto pressione soprattutto sul comparto bancario dopo il tentativo di recupero in apertura di seduta.
Significativi cali sono stati registrati su tutti i titoli del paniere principale, con ribassi compresi tra il 3% e il 7 per cento.
Altro pesante calo per Mps (-7%), che nei giorni scorsi era già stata fortemente penalizzata in quanto chiamata direttamente in causa nell’ipotetico contratto di governo Lega-M5S, che avrebbe voluto rivederne la mission e la governance.
Lo scenario non cambia nel Mid Cap, con Popolare Sondrio e Credem che arretrano rispettivamente del 3,9% e del 2,1 per cento. Ancore maggiore il rosso di Creval (-5,8%), già risultato tra i peggiori nella settimana precedente.
Identica situazione anche tra le Small Cap, con le vendite che hanno colpito, tra le altre, Carige (-3,8%) e Banca Finnat (-6,5%).