ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un ribasso del 3,2% e al di sotto di quasi tre punti percentuali rispetto all’omologo europeo (-0,3%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-4,1%) e facendo peggio del Ftse Mib (-2,1%). Quest’ultimo, dopo il recupero iniziale in scia alla notizia del fallito tentativo di dar vita ad un esecutivo targato Lega e 5 Stelle che preoccupava non poco i mercati, ha repentinamente cambiato direzione. Infatti, sono tornate a dominare i timori legati alle conseguenze di un possibile ritorno al voto e tutto ciò che ne potrebbe conseguire.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per tentare di ovviare al vuoto istituzionale ha convocato ieri al Quirinale l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, attribuendogli il mandato di costituire un esecutivo pro-tempore. Cottarelli ha sottolineato: “Mi presenterò al Parlamento con un programma che, in caso di fiducia, prevede l’approvazione della legge di bilancio per il 2019, in seguito alla quale il Parlamento verrebbe sciolto con le elezioni a inizio 2019. In assenza di fiducia, il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione ordinaria dell’amministrazione, accompagnando il Paese alle elezioni dopo il mese di agosto”.
L’ex esponente del Fondo Monetario Internazionale ha poi fatto presente che il governo da lui capeggiato porterebbe avanti “una gestione prudente dei conti pubblici”, aggiungendo che la relazione con l’Europa è fondamentale.
Il pesante calo registrato dal settore creditizio a causa della nuova repentina risalita dello spread Btp-Bund nettamente al di sopra dei 200 punti base penalizza anche i titoli dell’asset management, rallentati anche dai dati sulla raccolta netta di aprile che hanno evidenziato un altro rallentamento. Tuttavia, Banca Mediolanum e Azimut riescono a contenere il ribasso sotto il 2 per cento.
Exor riesce a contenere le perdite al 2,1%, muovendosi in scia all’andamento delle principali controllata quotate.
Nel Mid Cap pesanti cali per i titoli legati alla gestione degli Npl, tra cui do Bank (-7,8%), che nel frattempo sta ultimando gli ultimi dettagli in vista della presentazione del nuovo piano strategico prevista dopo metà giugno.
Tiene meglio Banca Farmafactoring (-2,1%), il cui Ad Massimiliano Belingheri nei giorni scorsi ha affermato che per il gruppo l’espansione è un fatto naturale.
Tra le Small Cap Banca Intermobiliare (-3,2%) annulla in parte il guadagno messo a segno nell’ottava precedente, nel giorno in cui è partita l’Opa totalitaria lanciata dal veicolo che fa capo al neo azionista di controllo, il fondo inglese Attestor.
Si segnala la buona tenuta di Mittel (+0,6%), che riesce a terminare in frazionale rialzo.