Servizi Finanziari – Lettera sul settore (-1,8%) con Exor a -1,6%

ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rosso dell’1,8% e in direzione nettamente opposta rispetto all’omologo europeo (+0,2%), risentendo della seduta negativa del comparto bancario (-3,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1,2%). Il focus degli investitori adesso si sta concentrando sui primi provvedimenti che il neonato esecutivo targato Conte approverà.

Il neo premier ha parlato ieri Senato per ricevere il via libera del ramo del Parlamento al suo mandato, ottenuto in serata con 171 voti favorevoli. Durante il suo discorso, Conte ha riaffermato tutte i punti principali inseriti nel contratto di governo sottoscritto da Lega e 5 Stelle nelle settimane precedenti.

In merito ai rapporti tra Italia ed Europa, il presidente del Consiglio ha affermato che “punta all’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea. Obiettivo che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati”. Conte ha poi proseguito: “il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica. La politica fiscale e di spesa pubblica al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile”.

Le vendite che hanno colpito il settore creditizio a causa della risalita dello spread hanno impattato anche sui titoli dell’asset management, con Fineco che riesce però a limitare il rosso sotto il 2 per cento.

In rosso Poste Italiane (-2,6%), che vede allargarsi la platea dei potenziali partner tra cui scegliere per un accordo nell’Rc auto e che potrebbe rilevare la partecipazione del 35% detenuta da Cdp in Sia.

Lettera anche su Exor (-1,6%), reduce dalla seduta negativa di lunedì in sica alla deludente performance della controllata quotata Fca.

Tornano a soffrire i titoli legati alla gestione degli Npl, con Banca Ifis (-3%) e Cerved (-2,1%) e doBank (-2,1%), con i vertici di quest’ultima che a breve presenteranno il nuovo piano strategico.

Tra le Small Cap altro crollo per Banca Intermobiliare (-6%), a poco più di una settimana dall’avvio dell’Opa totalitaria lanciata dal neo socio di controllo, il fondo inglese Attestor, che al momento ha raccolto poche adesione.

Tonica DeA Capital (+1,1%), la cui controllata DeA Capital Real Estate intende investire nei Paesi europei ritenuti più stabili.