Il Cda di Ovs ha approvato i conti relativi al primo trimestre 2018/19.
La prima frazione dell’esercizio è stata caratterizzata da una serie di operazioni legate al rapporto commerciale con il gruppo Sempione Fashion, passato da wholesale a distributore per Ovs. Quest’ultima, dopo un tentativo di sostegno dei crediti della partecipata svizzera, con un operazione di sell-in, ha riacquistato le proprie merci già vendute al distributore. Nonostante ciò, Sempione Fashion non è riuscita ad invertire la tendenza negativa e in data 30 maggio è stata ammessa alla proceduta concorsuale provvisoria. Pertanto, alla luce di tale congiuntura, Ovs ha provveduto a stanziare, con svalutazioni e accantonamenti, le possibili perdite relative alla recuperabilità di crediti e merce in magazzino da Sempione Fashion.
Tornando ai conti di Ovs a fine aprile scorso, le vendite nette totali, escludendo il sell-in a Sempione Fashion, si sono attestate a 320,5 milioni, in crescita dello 0,4% rispetto al pari periodo 2017/18 grazie al progresso del 2,3% registrato dai ricavi a marchio Ovs. Considerando l’operazione di consignment invece, i ricavi sono pari a 353 milioni (+2%).
L’Ebitda rettificato da poste non ricorrenti, rappresentativo quindi dell’effettivo andamento del gruppo veneto, si attesta a 30,1 milioni contro i 29,3 milioni del 1Q 2017/18 (+2,7%). Stabile invece l’Ebit adjusted a 16,9 milioni.
Dopo la contabilizzazione di oneri straordinari per circa 54,6 milioni (di cui 20 mln per svalutazione merci e 30,4 mln per svalutazione crediti) e rivalutazioni per 17,5 milioni, riferibili principalmente ai rapporti con Sempione Fashion, il risultato lordo ante imposte si esprime in una perdita di 26,1 milioni, un risultato che escludendo le poste non ricorrenti evidenzia un utile di 13,2 milioni.
Al 30 aprile 2018, l’indebitamento finanziario netto è pari a 423,5, aumentato di circa 105 milioni rispetto ai 317,9 milioni di fine gennaio.