La decisione presa noi giorni scorsi da Unipol di salire nel capitale di Bper potrebbe innescare un mutamento negli equilibri dell’assetto azionario della banca, attendendo le eventuali mosse degli altri azionisti storici, cioè le fondazioni e gli imprenditori locali.
Unipol lo scorso venerdì ha incrementato la propria quota nell’istituto modenese dal 9,87% al 14,23%, e sta valutando di salire fino al 19,9% (limite autorizzato dalle autorità di vigilanza) nei prossimi sei mesi.
Rumor di stampa riportano che la compagine riferita agli imprenditori locali starebbe pensando di rafforzare la propria partecipazione per arrivare alla costituzione di un nocciolo duro. Nocciolo duro che andrebbe ad affiancarsi alle fondazioni. Attualmente queste ultime rappresentano circa il 10% del capitale, mentre gli imprenditori locali detengono circa il 5 per cento.
Per quanto riguarda gli imprenditori locali, vorrebbero aumentare la presenza nell’azionariato, coinvolgendo quelli legati al territorio modenese, peraltro già presenti, e ravennate. Il progetto è che questa compagine possa incrementare la propria quota dal 5% attuale fino a circa il 10% di Bper che, sempre secondo le stesse indiscrezioni, comporterebbe un investimento di circa 250 milioni.
A questo scopo, si starebbe sondando la disponibilità una personalità locale di elevato standing che si faccia promotore dell’iniziativa, individuata in Piero Ferrari, vice presidente della casa automobilistica di Maranello e già vice presidente di Bper dal 2001 al 2014.
Suddetta potenziale quota di circa 10% in mano agli imprenditori locali andrebbe ad affiancarsi al circa 10% detenuto dalle fondazioni, a partire dalla fondazione Cr Modena e da quella del Banco di Sardegna, titolari entrambe del 3% della banca.
Non è escluso che la fondazione Banco di Sardegna decida di salire attraverso uno swap azionario che potrebbe portare all’incorporazione del Banco di Sardegna (posseduta per il 51% da Bper e per il 49% dalla fondazione) in Bper. “Stiamo lavorando”, ha dichiarato a questo proposito alla stampa l’Ad della banca modenese, Alessandro Vandelli.
Se tutte queste ipotesi prendessero corpo, l’azionariato di Bper vedrebbe da un lato la presenza di Unipol con un peso di poco inferiore al 20% e, dall’altro, fondazioni e imprenditori locali con una quota simile.
In merito al recente aumento della partecipazione di Unipol, Vandelli ha affermato: “Un azionista che era già presente nel nostro capitale in maniera importante ha espresso la volontà di sostenere nel medio e lungo periodo la banca, gli sviluppi credo che siano positivi. Siamo molto soddisfatti”.
Intorno alle 11:15 a Piazza Affari il titolo segna un progresso dello 0,8% a 4,72 euro, mentre il Ftse Italia Banche cede lo 0,3 per cento.