Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,4% e risultando più reattivo dell’analogo europeo (+0,1%), non impedendo però al Ftse Mib (-0,6%) di chiudere in rosso a causa dell’andamento negativo dei titoli legati ad altri comparti. Quest’ultimo torna ad essere frenato anche dalle incertezze legate alle differenti posizioni tra Italia e Unione Europea su alcune questioni (immigrazione in primis), nonché dalle diatribe commerciali internazionali tra gli Stati Uniti e i principali partner.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene stabile appena sotto 250 punti base, favorendo un piccolo recupero del comparto bancario dopo tre sedute consecutive in rosso. In riferimento al settore creditizio, oggi si terrà un’altra riunione del Consiglio Europeo, che dovrebbe dare il via libera all’utilizzo dell’Esm (Meccanismo Europeo di Stabilità) come paracadute per rafforzare le modalità di intervento del Fondo di Risoluzione Europeo (Srf) nelle crisi bancarie, fornendo risorse fino a 60 miliardi a partire dal 2020. La questione relativa all’approvazione del Sistema Europeo di Assicurazione dei Depositi (Edis), invece, dovrebbe subire ancora un rinvio.
Tuttavia Commissione Europea, Bce e Single Resolution sono concordi sulla condivisione dei rischi per giungere finalmente alla cosiddetta unione bancaria.
Tornano gli acquisti su quasi tutti i titoli del listino principale, a partire da Intesa Sanpaolo (+2%), che continua a guardarsi intorno in vista di una potenziale partnership nell’asset management, seguita da UniCredit (+1,4%), che è salita al 10,3% del capitale di Kepler Cheuvreux, proseguendo nel frattempo con il de-risking.
Nel Mid Cap si arrestano le vendite su Mps (+0,2%), dopo che l’inquilino del Mef, Giovanni Tria, ha affermato che la banca non resterà pubblica.
Buoni rialzi per Credem (+1,3%), che ha rinnovato la partnership nella bancassurance con Reale Mutua, e Popolare Sondrio (+1,1%), in attesa di novità sulle mosse del nuovo Governo sulla riforma delle popolari e della prima riunione del Consiglio di Stato fissata per luglio sulla stessa questione. Si interrompe il trend negativo degli ultimi giorni di Creval (+1,8%).
Tra le Small Cap torna a salire Carige (+2,6%), dopo il calo di ieri a causa dello scontro sulla governance e sulla gestione aziendale che ha portato alle dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro e del consigliere Stefano Lunardi per contrasti con l’Ad Paolo Fiorentino. Sulla vicenda ha acceso un faro anche la Bce. Lo stesso Fiorentino in un’intervista ha precisato che “Tutte le decisioni sono passate attraverso il consiglio e su alcune decisioni strategiche abbiamo fatto passaggi reiterati in cda. Abbiamo anche introdotto un nuovo strumento che prevede riunioni del consiglio preparatorie alle decisioni che verranno prese in successivi cda. Il modello di governance è articolato e complesso. Sono stato nominato dal consiglio, sto facendo il mio lavoro e vado avanti finché avrò la fiducia del cda”.
Recupera Banco Desio (+1,5%), ancora sostenuta dal closing della cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 1 miliardo.