ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un progresso dell’1,3% e allineato all’omologo europeo (+1,3%), beneficiando della buona verve del comparto bancario (+2,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,6%).
Quest’ultimo è stato supportato anche dalla parole dell’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, il quale in un discorso alla camera ha fatto presente “Non è intenzione del governo adottare alcuna misura correttiva in corso d’anno.
L’intendimento del governo è quindi sostenere la fase di ripresa anche attraverso un aumento del deficit nel 2019. Ci adopereremo per avere dall’Europa e da questo Parlamento spazi di manovra per realizzare le misure del programma. Inoltre continueremo a muoverci in una direzione per cui non vi sarà un peggioramento del saldo strutturale”.
La giornata tonica del settore creditizio si è riflessi sui titoli dell’asset management, con Fineco (+1,5%), Banca Generali (+2,5%), Banca Mediolanum (+2,4%), Azimut (+1,4%) e Anima (+1,2%). Il settore è stato sostenuto anche dai buoni dati evidenziati da Assoreti sulla raccolta della rete dei consulenti finanziari.
Ben intonata Poste Italiane (+0,9%), con il mercato che resta sempre in attesa della decisione sulla partnership nell’Rc auto.
Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl poco mossa Banca Ifis (-0,2%), che ha perfezionato l’acquisizione della quota di controllo di Credifarma, mentre torna a salire doBank (+0,5%), dopo lo stop di ieri seguito alla corsa dei giorni precedenti in scia alla presentazione del nuovo piano strategico. Tenta un rimbalzo Cerved (+2,1%), dopo le vendite dei giorni scorsi innescate dalla divulgazione del nuovo piano industriale.
Tra le Small Cap rallenta ancora Banca Intermobiliare (-2,7%), che ha avviato la cessione del patrimonio immobiliare.
Nuovamente in luce Banca Sistema (+1,2%), i cui principali azionisti hanno siglato un nuovo patto di sindacato.