ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dell’1,2% e facendo peggio dell’omologo europeo (-0,1%), nonostante la seduta positiva del comparto bancario (+0,3%) e chiudendo al di sotto del Ftse Mib (-0,4%). Il mercato privilegia una posizione attendista in vista dei primi provvedimenti che il neonato Governo approverà dopo giorni di annunci e delle novità in arrivo sul fronte dello scontro commerciale tra gli Usa e i maggiori partner.
La tenuta del settore creditizio ha impattato su quasi tutti i titoli dell’asset management, con Fineco (+1,3%) e Banca Generali (+0,5%) particolarmente vivaci, grazie anche ai buoni dati sulla raccolta netta dei consulenti finanziari evidenziati da Assoreti. In merito a Banca Generali, si segnala la Lettera all’Investitore pubblicata da Market Insight sulla Sicav lanciata dal gruppo, Lux Im.
In rosso Exor (-2,1%), che si è mossa in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.
Tiene botta Poste Italiane (+0,2%), che si appresta a riorganizzare il proprio comparto del real estate.
Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl si mette in luce Banca Ifis (+1,1%), che ha concluso l’acquisto della quota di controllo di Credifarma, mentre riparte il rally di doBank (+3,8%), in corsa per il portafoglio da 3,5 miliardi di Npl messo in vendita da Banco Bpm e per il pacchetto da 400 milioni di Utp che Carige intende cedere. Riprendono le vendite su Cerved (-3,8%), dopo il tentativo di rimbalzo effettuato nella giornata precedente.
Tra le Small Cap proseguono le prese di profitto su Banca Intermobiliare (-1,8%) dopo la corsa dell’ultimo mese, con la banca che nel frattempo ha avviato la vendita del patrimonio immobiliare.
Lettera su DeA Capital (-3,9%), nonostante le operazioni perfezionate nei giorni scorsi dalla controllata DeA Capital Real Estate.