Utility – Settore flat, in vetta Hera (+1,4%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in perfetta parità, al di sotto del corrispondente indice europeo (+0,7%) ma facendo meglio del Ftse Mib (-0,4%).

Il tutto in una seduta priva di spunti significativi, complice la chiusura di Wall Street nel Giorno dell’Indipendenza statunitense. Gli investitori continuano comunque a mantenere il focus sulla questione commerciale tra Cina e Stati Uniti, in vista del prossimo 6 luglio. Giorno nel quale saranno introdotti nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump per 34 miliardi di dollari su prodotti provenienti dal paese asiatico, che a sua replicherà con tariffe su prodotti Usa di pari importo.

Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano si è attestato intorno al 2,64%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 234 punti base.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib la migliore è stata A2A (+1,2%).

Sostanzialmente invariata Snam (+0,4%) su cui si riporta che la Banca europea per la ricostruzione e sviluppo (Bers) ha approvato un finanziamento fino a 500 milioni di euro a favore del progetto Trans adriatic pipeline (Tap) portato avanti da un consorzio in cui Snam stessa ha una quota del 20% del capitale.

Poco mossa anche Enel (-0,4%), che ha perfezionato l’acquisizione del 21% di Ufinet International. Inoltre si segnala che ieri è scaduto il termine entro il quale gli azionisti di Eletropaulo dovevano vendere le azioni residue a Enel Sudeste, la controllata brasiliana del gruppo guidato da Francesco Starace che ha portato avanti l’Opa. Sempre ieri, fonti di stampa riportavano la possibilità per Enel di salire oltre l’85% della società di distribuzione elettrica paulista.

Tra le Mid ha fatto meglio Hera (+1,4%), dopo la già positiva chiusura della giornata precedente (+1,9%).

In frazionale rialzo Iren (+0,6%). La società, in qualità di mandataria speciale con rappresentanza delle sue controllate Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino (AMIAT), Iren Energia e Iren Mercato e la Città di Torino hanno deliberato di procedere alla sottoscrizione del contratto definitivo finalizzato a definire alcuni rapporti tra le parti. In particolare, l’intese si riferisce al piano di rientro del capoluogo piemontese dai debiti scaduti nei confronti delle quattro società del gruppo Iren per complessivi 151 milioni di euro.

Infine tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata K.R. Energy con un +0,9 per cento.

Infine si segnala che lo scorso mese la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a 3,8 miliardi di metri cubi, in contrazione di circa il 10% rispetto allo stesso periodo del 2017. Questa flessione segue il calo del 9,7% su base tendenziale rilevato a maggio.