ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dell’1,5% e sotto-performando di 1,2 punti percentuali l’omologo europeo (+0,3%), beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+0,9%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1%). Quest’ultimo è stato supportato dell’eventualità che Stati Uniti e Unione Europea possano trovare un’intesa per scongiurare l’introduzione di misure protezionistiche da parte statunitense sull’import di auto europee, riducendo in tal modo lo scontro commerciale.
La seduta vivace del settore creditizio si riflette sui titoli dell’asset management, con Banca Generali (+1,5%) in evidenza. Tiene botta Fineco (-0,3%), sostenuta dall’ottimo andamento della raccolta netta di giugno (positiva per 673,6 milioni; +47,7% a/a).
Rimbalza Exor (+2%), che si è mossa in scia all’ottima performance della controllata quotata Fca.
Pimpante Poste Italiane (+1,9%), che si appresta a riorganizzare il comparto del real estate e dovrebbe scegliere a breve il partner nell’Rc auto.
Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl bene Banca Ifis (+1,6%), che ha concluso l’acquisto della quota di controllo di Credifarma e che dal 1° luglio ha visto diventare operativa Ifis Npl, mentre prosegue la corsa di doBank (+1,7%), interessata al portafoglio da 3,5 miliardi di Npl messo in vendita da Banco Bpm e al pacchetto da 400 milioni di Utp che Carige intende cedere. Tornano gli acquisti su Cerved (+1,3%), che è stata selezionata per gestire una quota dei crediti problematici delle ex banche venete.
Tra le Small Cap torna a salire Banca Intermobiliare (+0,7%) dopo il rallentamento delle ultime sedute, con la private bank che ha avviato la vendita del patrimonio immobiliare.
Parziale recupero per DeA Capital (+1,6%), dopo che mercoledì aveva lasciato sul terreno quasi il 4 per cento.