Il Ftse Italia Banche termina con un lieve ribasso dello 0,2% e sostanzialmente in linea all’analogo europeo (+0,1%), contribuendo a tenere a galla anche il Ftse Mib (+0,4%). Quest’ultimo continua ad essere però frenato dalle possibili conseguenze legate alla crescenti tensioni commerciali sull’asse Usa-Cina, mentre sul fronte della politica interna il premier Giuseppe Conte ha ribadito che l’Italia vuole tenere i conti pubblici in ordine.
In tale scenario lo spread Btp-Bund è sceso di poco in area 235 pb, sostenendo la sostanziale tenuta del comparto bancario, supportato anche dal fatto che la Vigilanza della Bce ha ufficializzato che intende seguire un approccio caso per caso per ridurre lo stock esistente di Npl.
Nel listino principale spicca Banco Bpm (+1,5%), che ha ricevuto le offerte non vincolanti per il portafoglio da 3,5 miliardi rimasto da cedere per completare il de-risking pianificato e, probabilmente, per ulteriori pacchetti e per la maggioranza della piattaforma di gestione. Bene Bper (+1,3%), che ieri ha presentato un’offerta congiunta con Popolare Sondrio per rilevare il 40% di Arca Holding in mano alle ex banche venete.
Frazionale calo per Mps (-0,4%), con il mercato che resta in attesa del primo confronto tra il neo ministro del Tesoro, Giovanni Tria, e i vertici dell’istituto toscano.
In parziale recupero Credem (+0,6%) e Popolare Sondrio (+0,6%), quest’ultima dopo che il Consiglio di Stato ha rinviato a fine mese l’udienza cautelare sulla riforma delle popolari. Non si arrestano le vendite su Creval (-0,3%).
Tra le Small Cap frena Carige (-1,2%), nel giorno in cui Vittorio Malacalza, primo azionista e consigliere, nonché presidente ad interim della banca, ha annunciato la propria intenzione di lasciare il board. Moderato rialzo per Banco Desio (+0,5%), che ha completato la cartolarizzazione del portafoglio da 1 miliardo di Npl con la cessione del 95% dei titoli junior e mezzanine.