Banche – Settimana brillante (+5,1%) con UniCredit (+6,9%) e Intesa SP (+4,3%)

Il Ftse Italia Banche ha chiuso l’ottava con un balzo del 5,1% e in linea all’analogo europeo (+4,4%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%).

Nonostante le incertezze legate alle vicende commerciali internazionali che ancora frenano gli investitori, questi ultimi hanno accolto positivamente l’intesa raggiunta tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello della Commissione Europea, Jean Claude Juncker. In base all’accordo, verrà sospesa l’introduzione di nuovi dazi e saranno portati avanti i negoziati al fine di arrivare all’eliminazione delle barriere protezionistiche.

Tale scenario è risulta favorevole anche per il comparto bancario, in attesa che in questa settimana entri nel vivo la stagione delle trimestrali.

Molto bene i titoli del listino principale tra i quali scattano Mediobanca (+8,5%), sostenuta anche dalla conferma dei giudizi positivi da parte di un paio di case di investimento, e UniCredit (+6,9%), quest’ultima grazi anche al fatto che l’Eba ha confermato il giudizio positivo sul trattamento dei ‘cashes’ e con il fondo Caius che non procederà con nuove azioni legali sugli stessi. In spolvero Intesa Sanpaolo (+4,3%), la cui partnership con Intrum dovrebbe diventare operativa entro il quarto trimestre

Recupera alla grande Mps (+4,1%) grazie al rimbalzo dello scorso venerdì, beneficiando anche dal fatto che Fitch ha confermato il rating sull’istituto toscano.

Prese di profitto su Credem (-0,8%), mentre prevalgono gli acquisti su Popolare Sondrio (+3,3%), dopo che il decreto Milleproroghe ha fissato al 31 ottobre il termine entro il quale deve avvenire la trasformazione in spa e in attesa dell’udienza cautelare del Consiglio di Stato del prossimo 31 luglio sulla riforma delle popolari. Rally di Creval (+18,4%), ancora in scia alla notizia che Crédit Agricole è entrato nel capitale con una quota del 5% nell’ambito di un accordo di bancassurance nel segmento vita, area d’affari oggetto anche di un riassetto. La banca, nel frattempo, prosegue con la semplificazione societaria.

Tra le Small Cap arretra pesantemente Carige (-3,5%), dopo che la Bce in una lettera ha bocciato il piano di conservazione del capitale presentato dalla banca a giugno, chiedendo ai vertici di predisporne uno nuovo entro il 30 novembre per ripristinare i requisiti di capitale, non escludendo un’aggregazione se necessario. Inoltre, l’Eurotower ha chiesto di convocare l’assemblea entro il 30 settembre per nominare il nuovo presidente. Sul fronte del governo societario, anche Vittorio Malacalza, primo azionista della banca con il 20,6%, ha chiesto la convocazione dell’assemblea per rinnovare integralmente il board. Inoltre, lo stesso Malacalza ha precisato che non ci sono contrapposizioni con la Bce dopo che l’authority in una lettera ha criticato l’imprenditore sulle modalità con cui ha comunicato le proprie scelte di governance.

Realizzi su Banco Desio (-0,9%), dopo gli acquisti delle settimane precedenti in seguito al completamento della cartolarizzazione da 1 miliardo di Npl.