Nel primo semestre 2018 Aquafil ha realizzato ricavi pari a 291,3 milioni, in crescita (+4,5%) rispetto al medesimo periodo del 2017. Aumentano i margini operativi, con l’Ebitda a 44,5 milioni (+10,3% a/a) e l’Ebit adjusted, al netto di oneri e proventi non ricorrenti, a 31,4 milioni (+11% a/a). Il semestre si è chiuso con un utile netto di 19,6 milioni (+46,3% a/a).
Aquafil, attiva nella produzione di nylon 6, ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi consolidati pari a 291,3 milioni, in aumento 4,5%, riconducibili a diversi fattori tra cui le maggiori vendite nell’area di prodotto BFC in Asia Pacific, nell’area di prodotto Polimeri in Usa accompagnata da un incremento nei prezzi di vendita.
A livello geografico, l’incremento del 31,56% in Asia Pacific è riconducibile non solo alla linea di prodotto BFC, ma anche all’acquisizione delle attività di Invista nell’area. All’interno dei confini nazionali la crescita del fatturato è stata del 2,74 per cento mentre nel resto del mondo il fatturato ha subito una contrazione del 24,24%.
Considerando le linee di prodotto, la maggior parte del giro d’affari è stata realizzata nell’area Polimeri (+29,65%), grazie alla maggiore disponibilità di materia prima destinata alla vendita e conseguente alla scelta strategica di puntare su prodotti al più alto valore aggiunto. A fine semestre l’area contribuiva al 10,4% del totale del giro d’affari. La linea BCF, maggiore contributore con un incidenza sul totale delle vendite del 72,2%, ha generato un fatturato in crescita del 2,79% favorito dalla suddetta acquisizione nell’area asiatica. Lieve (-0,43%) la diminuzione registrata dalla linea NTF (17,4% dei ricavi).
L’Ebitda è aumentato del 10,3% a 44,5 milioni, con il relativo margine in lieve crescita dello 0,8% a 15,3 punti percentuali, grazie alle maggiori vendite registrate in Asia Pacific nell’area BCF e al miglioramento dell’efficienza produttiva.
l’Ebit adjusted, al netto di oneri e proventi non ricorrenti, cresce dell’11% a 31,4 milioni, nonostante il lieve incremento degli ammortamenti e degli accantonamenti.
Grazie anche ad oneri finanziari netti più che dimezzati a 2,5 milioni e imposte in calo del 15,5% a 5 milioni il semestre si chiude con un utile netto di competenza dei soci pari a 19,6 milioni (+46,3%).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato di 34,9 milioni a 147 milioni. Una dinamica riconducibile principalmente a maggiori fabbisogni di circolante, a nuovi investimenti tra cui quanto pagato ad Invista per acquistare le attività relative al mercato del nylon 6 BCF nell’Asia Pacific, e al pagamento di dividendi pari a circa 12 milioni.