Long Term Investments (LTI), holding lussemburghese controllata da un azionista russo che detiene il 6,2% del capitale di Pirelli, non ha in programma di ridurre la sua partecipazione nel gruppo della Bicocca.
Lo ha dichiarato a Reuters il numero uno di LTI Viacheslav Sheloputov, confermando di non avere intenzione di cedere azioni del gruppo in quanto convinto che le quotazioni attuali sottovalutino il valore reale di Pirelli.
Alla chiusura di ieri, il titolo valeva circa 6,9 euro dopo una flessione di circa il 10% registrata dallo scorso 8 agosto. Dopo il rialzo in scia ai risultati del secondo trimestre, infatti, nelle scorse settimane le azioni Pirelli sono state messe sotto pressione dal profit warning di Continental prima e da un report negativo di Berenberg poi.
Del potenziale upside di Pirelli restano convinti anche la maggior parte degli analisti le cui raccomandazioni sul titolo, secondo i dati Bloomberg, si dividono in 9 ‘buy’, 7 ‘hold’ e 2 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi pari a 7,90 euro superiore di circa il 15% rispetto alle quotazioni attuali.
Si ricorda infine che, in seguito alla scissione di Marco Polo, efficace da agosto, l’azionariato Pirelli è così composto: LTI Italy, che fa capo a LTI SA, controllata da Sergey Sudarikov, al 6,2%; ChemChina al 45,5% attraverso Marco Polo International Italy; Camfin, che fa capo a Marco Tronchetti Provera, all’11,3%.