ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,4% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (+0,6%), risentendo della frenata del comparto bancario (-1,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,3%).
Gli investitori si prendono una pausa di riflessione dopo le ultime giornate in rialzo in seguito ai messaggi tranquillizzanti giunti da vari membri del Governo in merito al fatto che i provvedimenti che saranno varati a supporto dell’economia non avranno ripercussioni negativi sui conti pubblici, non ultimi quelli dello scorso fine settimana provenienti dall’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio.
Il rallentamento del settore creditizio si è riflesso in minima parte anche sui titoli del risparmio gestito, tra i quali resistono Banca Generali (+0,9%), Fineco (+0,7%), sempre sui massimi storici, Azimut (+0,5%) e Banca Mediolanum (+0,2%). Il tutto nonostante Assogestioni abbia messo in evidenza un nuovo dato sottotono in merito alla raccolta netta di luglio.
Rallenta nuovamente Exor (-0,8%), mossasi anche in scia alla performance sottotono delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap si ferma il rimbalzo di Banca Ifis (-2,3%). Tornano le vendite su doBank (-0,7%), mentre chiude flat Cerved, che secondo indiscrezioni di stampa agirà come master servicer nella prima grande cartolarizzazione di crediti Npl fatta da un insieme di 14 banche popolari e pari a 1,7 miliardi
Tra le Small Cap continua il forte recupero iniziato ieri di Banca Intermobiliare (+16,7%), dopo che il board la scorsa settimana ha approvato il piano strategico 2019-2021 per rilanciarla nel private banking. Prosegue il trend positivo di DeA Capital (+0,6%), dopo i buoni risultati messi in luce dai conti semestrali.