Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha evidenziato un +0,3%, al di sotto del corrispondente indice europeo (+0,6%) ma facendo meglio del Ftse Mib (-0,1%).
Andamento quest’ultimo in una seduta nella quale gli investitori hanno mantenuto il focus soprattutto sulla riunione della Fed che ieri sera è terminata con l’aumento dello 0,25% del costo del denaro, mossa che porta il tasso di riferimento al 2,25%.
Il tutto mantenendo comunque sempre un occhio sullo scontro commerciale tra Usa e Cina e sui rischi legati alla recente escalation.
In Italia cresce l’attesa per la nota di aggiornamento del Def che il governo dovrebbe presentare in giornata. Il focus rimane principalmente sul rapporto deficit/Pil, con Lega e M5s intenzionati a sforare il 2 per cento.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale è sceso al 2,83%, comprimendo leggermente lo spread con il Bund a 230 punti base.
Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib le migliori sono state Terna e Italgas, entrambe con un +0,8 per cento.
Rialzi più contenuti invece per Snam (+0,5%) ed Enel (+0,3%). Flat invece A2A (+0,1%) che, secondo un articolo pubblicato ieri pomeriggio da Bloomberg, sarebbe pronta ad avanzare un’offerta a Glennmont Partners per i tre impianti solari in Italia aventi una capacità installata pari a 80 MW.
Tra le Mid unici segni positivi Erg (+1,1%) e Iren (+1%), seguite da Ascopiave (invariata). Deboli invece tutte le altre società a media capitalizzazione del settore con Falck Renewables (-1,8%) in coda.
Tra le Small le migliori sono state Biancamano, il cui Cda si riunisce oggi per approvare i conti semestrali, e Alerion, entrambe con un +1,5 per cento. Acquisti pure su TerniEnergia (+1,1%), che negli ultimi tre mesi ha guadagnato il 15,4 per cento, risultando in tale periodo la migliore del settore.