Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato un -0,5%, al di sotto del corrispondente indice europeo (+0,1%) e sostanzialmente in linea con il Ftse Mib (-0,6%).
Andamento quest’ultimo in un clima di incertezza legato alla manovra finanziaria italiana e alle tensioni in relazione al rapporto deficit /Pil tra le principali forze di Governo e il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Ricordiamo che ieri sera è stata poi raggiunta un’intesa sullo sforamento di tale ratio al 2,4% per tre anni.
Il tutto all’indomani anche della decisione della Fed di alzare i tassi di interesse di 25 punti base.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale ha toccato anche il 3%, salvo poi ridimensionarsi al 2,87% con uno spread rispetto al Bund tedesco a 234 punti.
Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib ha fatto meglio Snam (+0,2%).
Deboli tutte le altre Big del comparto. In flessione dello 0,7% Enel, la quale ha reso noto di aver connesso alla rete elettrica i due impianti fotovoltaici di Villanueva (828 MW) e di Don José (260 MW) nel maggiore Paese dell’America centrale.
A seguire A2A (-0,8%) che, insieme a Lario Reti Holding, ha comunicato i risultati definitivi relativi al periodo di riapertura relativo all’Offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria totalitaria promossa dagli stessi su 26.264.874 azioni ordinarie di Acsm Agam, pari al 13,31% del capitale della società lariano-brianzola.
Peggiore tra le Big Italgas con un -0,9 per cento.
Tra le Mid la migliore è stata Iren (+1,7%), il cui Consiglio di amministrazione ha comunicato il business plan relativo al periodo 2018 – 2023. Tra i target economici e finanziari sono è indicato un Ebitda pari a 1,02 miliardi di euro al 2023, cioè 200 milioni in più rispetto al 2017 di cui 120 milioni legati alla crescita organica e 65 milioni di sinergie.
Tra le Small ha fatto meglio Alerion (+2,2%).