Settimana in rosso per l’Indice Ingegneria e Impiantistica Italia su cui ha pesato l’incertezza del listino milanese.
La pubblicazione della Nota di Aggiornamento del Def, con il rapporto deficit/Pil fissato al 2,4% per il 2019, ha infatti fatto schizzare al rialzo il rendimento del Btp decennale e lo spread con il Bund, portando il Ftse Mib a cedere 1,8 punti percentuali nelle cinque sedute.
In questo contesto l’indice settoriale ha segnato un -1,9% rispetto al -3,4% del corrispondente indice europeo.
La protagonista della settimana è stata Astaldi che ha ceduto il 22,5% dopo la richiesta di concordato preventivo con riserva e la diffusione del dato sull‘indebitamento finanziario netto, salito a 1,8 miliardi lo scorso 30 giugno.
Notizie che hanno portato anche al downgrade del rating a “C” da parte di Fitch e a “D” (default) da parte di Standard & Poor’s. Quest’ultimo è stato interpretato come un fallimento da molti organi di stampa, tanto da costringerere la società a precisare in una nota come la richiesta di concordato non corrisponda a un fallimento del gruppo.
Il titolo ha dunque ceduto il 65% nelle prime due sedute settimanali, obbligando la Consob a sospendere le vendite allo scoperto per alcuni giorni, per poi riprendersi da metà settimana.
Il recupero è stato innescato dalle voci su un intervento di Salini Impregilo nel salvataggio del gruppo romano, indiscrezione solo parzialmente confermata dalla società, che ha dichiarato di valutare continuamente la situazione del mercato e degli altri player, compreso Astaldi, per cogliere eventuali opportunità di crescita, ma di non avere preso alcuna decisione in merito.
L’interesse di Salini in Astaldi è stato quindi apprezzato dagli investitori di quest’ultima, oltre che dalle banche creditrici del gruppo romano, ma non da quelli di Salini Impregilo che ha ceduto il 6,5% nel corso dell’ottava, anche per effetto del contesto italiano.
Le vendite sono state comunque mitigate dagli annunci di un nuovo contratto da $253 milioni di Lane Construction in Florida e dell’accordo per lo sviluppo dell’alta velocità in Texas.
Negativi la maggior parte degli altri titoli del comparto, a partire dalle big Leonardo (-0,1%) e Prysmian (-4,1%), quest’ultima nonostante l’annuncio di un nuovo contratto da 125 milioni per un’interconnessione sottomarina in Grecia.
In rosso anche Fincantieri (-1,1%), che se la vedrà con Naval Group e Damen nella gara da 1,6 miliardi in Romania, mentre Trevi (+0,8%) è stata l’unica a chiudere la settimana in rialzo.