Banche – Partenza pesante (-3,5%), male Carige (-8,5%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un pesante ribasso del 3,5% e sotto-performando di due percentuali l’omologo europeo (-1,5%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-2,4%).

Il mercato continua ad avere timori sulla tenuta dei conti pubblici italiani, sopratutto dopo il monito arrivato dalla Commissione Ue, secondo la quale “il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione. Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comuni della zona euro”.

Tutto questo potrebbe spingere le agenzie di rating, a partire da Moody’s e S&P che si esprimeranno entro la fine del corrente mese di ottobre, ad abbassare l’outlook e, nell’ipotesi più estrema a declassare il giudizio sul debito italiano, i cui rating al momento attuale si attestano due livelli sopra i cosiddetti titoli “junk bond” (titoli spazzatura), con tutte le conseguenze che ne deriverebbero nei futuri ricorsi al mercato obbligazionario da parte dello Stato italiano.

In tale contesto lo spread Btp-Bund risale repentinamente oltre i 300 pb dai 283 pb dello scorso venerdì (fonte Mts Markets), penalizzando ancora una volta il comparto bancario.

Forti vendite su tutti i titoli del listino principale, incluse Mediobanca (-4,7%), su cui resta l’attenzione per il destino del patto di sindacato, e Bper (-1,6%), tra le peggiori la settimana scorsa ma che ieri è stata tra quelle che ha resistito meglio.

Nel Mid Cap calo più contenuto per Credem (-%), mentre fanno peggio Popolare Sondrio (-%) e, soprattutto, Mps (-%), nonostante stia accelerando nel de-risking e nella dismissione degli asset non core. Male Creval (-%), che ha comunque completato il de-risking previsto per quest’anno.

Tra le Small Cap altro pesante arretramento per Carige (-8,5%), la cui vice presidente Lucrezia Reichlin ha fatto presente che nel breve termine le priorità sono la forte riduzione dell stock di Npl e il rafforzamento del capitale. In controtendenza Banca Finnat (+0,6%).