Mps – Leggero rimbalzo ma l’incertezza pesa

Leggero rimbalzo per Mps a Piazza Affari. Nella seduta di oggi le azioni della banca guidata da Marco Morelli segnano un incremento dello 0,5% a 1,74 euro, dopo che i titoli hanno perso il 30% dal 26 settembre, vigilia della presentazione della nota di aggiornamento del Def.

Il recente calo è legato all’allargamento dello spread e ai timori sugli effetti che questo può comportare per i bilanci delle banche, tanto più se fragili, ma nel caso di Mps anche per il rincorrersi di voci sulle possibili decisioni del nuovo Governo riguardo al futuro della banca di cui il Tesoro possiede il 68 per cento.

Tra i rumor tornati alla ribalta vi è quello di un avvicendamento al vertice che potrebbe riguardare solo il vice presidente Antonino Turicchi o, secondo rumor riportati da il Giornale, anche l’amministratore delegato Morelli.

Una scelta che dovrebbe essere ben soppesata, poiché il manager sta portando avanti il delicato processo di ristrutturazione sulla base delle linee concordate con la Ue per ottenere l’autorizzazione alla ricapitalizzazione con denaro pubblico.

Secondo quanto riportato, la questione sarebbe all’esame del ministro dell’Economia Giovanni Tria, il cui obiettivo sarebbe quello di dare un segnale di rinnovamento al mercato e non sarebbe dettata da un giudizio sull’operato del vertice.

Altra questione su cui arrivano segnali di incertezza è quella dell’uscita dello Stato, che fa parte degli accordi con Bruxelles e sulla quale vi sono impegni ben precisi.

Proprio per questo Tria non intenderebbe aprire un nuovo contenzioso con le istituzioni europee e vorrebbe portare avanti un processo di dismissione, che potrebbe essere realizzato in due tempi.

Ma nel Governo l’idea di mantenere il controllo della banca è apprezzata da più parti. Secondo quanto riportato da Repubblica, il Movimento 5 Stelle accarezzerebbe l’idea di un “banca del popolo” che possa fare da soggetto aggregante di banche minori in difficoltà.

Al di là della credibilità o meno di tali rumor, quello che è certo è che non favoriscono la stabilità del titolo.