La società sta proseguendo i lavori e il confronto con gli stakeholders in merito all’attuazione della manovra di ristrutturazione dei debiti e di rafforzamento patrimoniale, che dovrebbe essere finalizzata entro i prossimi due mesi.
Nel dettaglio, il piano prevede sia un aumento di capitale sociale di 130 milioni, con opzione agli azionisti, che la conversione di crediti vantati dalle banche nei confronti delle società del gruppo Trevi per 250 milioni in strumenti finanziari.
La ricapitalizzazione, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, potrebbe vedere Cassa Depositi e Prestiti e Polaris Capital Management, maggiori soci del gruppo, accrescere la quota delle proprie sottoscrizioni rispettivamente fino al 30 e al 20 per cento.
Verrebbe così diluita la quota dell’azionista di riferimento Trevi Holding, che attualmente detiene il 32,7% del capitale, mentre le quote di CDP e Polaris sono pari al 16 e al 10 per cento.
L’impegno atteso dei soci potrebbe però essere anche superiore, con stime che si aggirano attorno agli 80 milioni complessivi.
Il tempo previsto per la realizzazione del piano coincide con il termine del’accordo di standstill firmato con le banche creditrici: entro il 31 dicembre, infatti, scadranno le moratorie previste dall’accordo.