Seduta da dimenticare per il comparto tecnologico di Piazza Affari. Il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso la sessione di ieri a -9,1%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-2%) e il Ftse Mib (-1,7%).
Il principale listino milanese, a sua volta, è stato il fanalino di coda in Europa, penalizzato dall’ulteriore risalita dello spread a 322 bp dopo la bocciatura della manovra di martedì.
Euro in calo a 1,14 dollari dopo i dati deboli sulla crescita dell’eurozona, con gli indici Pmi di Markit ai minimi da due anni, in contrapposizione con quelli statunitensi che continuano a segnalare un’accelerazione della prima economia mondiale.
Tornando all’azionario e in particolare al settore IT, la big cap Stm crolla a -10,2% nonostante i risultati in crescita nel terzo trimestre 2018.
Sul titolo ha pesato probabilmente il margine lordo sotto le attese, sia per quanto riguarda i conti al 30 settembre sia nella guidance per il quarto trimestre.
Indicazioni negative, inoltre, sono giunte dal colosso americano Texas Instruments, preoccupato dal possibile rallentamento degli acquisti a seguito dell’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Debole la tlc Telecom Italia (-1%), che ha avviato una collaborazione con Amazon per portare nelle case degli italiani Alexa, il servizio vocale basato sull’intelligenza artificiale.
Ancora in calo la mid cap Reply (-3,4%), mentre fra le small cap vola Fullsix (+10,6%) e avanza Tas (+3%).
Sprofonda Tiscali (-19,6%) dopo l’interruzione delle trattative con i principali azionisti per un prestito obbligazionario convertibile cum warrant. Positiva Txt (+0,4%) che detiene in proprio il 9,7% del capitale sociale.