Altra settimana in rosso per il Ftse Media Italia (-2,8%) che sovraperforma però il calo del 4,8% registrato dal corrispondente indice europeo di riferimento.
Perde il 2,1% la Borsa di Milano nella settimana della bocciatura della manovra da parte della Commissione europea.
Uno studio sulla scelta del mezzo per gli investimenti pubblicitari, realizzata da eMarketer, ha evidenziato che “quest’anno la pubblicità su mobile supererà di oltre 6 miliardi di dollari quella televisiva.
Entro il 2020 questo canale rappresenterà il 43% della spesa pubblicitaria media totale negli Stati Uniti, una percentuale maggiore rispetto a tutti i media tradizionali messi insieme.”
A preoccupare il settore e ad amplificare le perdite dell’indice europeo, l‘allarme rosso nel mondo della pubblicità lanciato dal colosso inglese Wpp, che ha rivisto le stime per la fine dell’esercizio e sulle prospettive di business.
Il cambio di rotta nelle attese e nei numeri di Wpp può avere un effetto dirompente sull’intero settore alle prese con diverse problematiche di natura geo-politica.
Guardando al mercato italiano c’è da dire che la crescita degli investimenti pubblicitari (+0,3% a fine agosto), trainata in parte dai Mondiali di calcio di Russia (giugno-luglio) può rallentare a causa delle incertezze politiche e le tensioni tra il governo e la Commissione Ue sulla manovra varata dall’esecutivo Conte.
Continua il periodo di up and down su Mediaset, nella scorsa ottava ha perso il 4,8 per cento.
Gli analisti hanno iniziato ad esporsi sui risultati del periodo cumulato (Cda il 13 novembre) e in generale dell’intero esercizio per la quale è atteso un utile superiore a quello registrato nel 2017 di 90,5 milioni, grazie all’inserimento della plusvalenza per circa 510 milioni derivanti dall’opa su Eitowers.
A questa cifra dovranno essere aggiunti i proventi della rinnovata intesa tra Sky e Mediaset che ha permesso a sky stessa di trasmettere i canali Mediaset Premium sul satellite.
Dati rassicuranti arrivano anche dalla controllata Mediaset Espana, per la quale sono attesi risultati positivi in termini di raccolta pubblicitaria che dovrebbero contribuire alla crescita organica del gruppo del Biscione.
Cede l’1,8% Cairo Communication dopo aver toccato il minimo da dicembre 2012 nella seduta di mercoledì.
Perde il 2,5% Gedi nonostante i dati dei primi nove mesi del 2018 chiusi con ricavi in crescita del 10,4% e il ritorno all’utile per 7,8 milioni.
Sempre sui minimi Class Editori che, sui cinque giorni, lascia sul terreno l’8,9 per cento.
In coda al comparto Mondo Tv (-8,5%) e Il Sole 24 Ore (-10,5%), tra le peggiori del settore da inizio anno.