ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia chiude con una lieve flessione dello 0,1% e allineato all’analogo europeo (invariato), muovendosi in scia al comparto bancario (-0,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,2%).
I mercati continuano a temere i possibili impatti sul bilancio pubblico italiano, con il focus rivolto sulla trattativa tra esecutivo e Commissione Europea dopo la bocciatura della legge di Bilancio da parte di Bruxelles. Il Governo ha a disposizione fino al prossimo 13 novembre per rimodularla e nel frattempo sarà vagliata dal Parlamento.
Intanto, il dato sul Pil del terzo trimestre (invariato su base congiunturale e +0,8% su base tendenziale) ha evidenziato la frenata della crescita italiana.
La seduta sottotono del settore creditizio ha avuto riflessi anche sui titoli dell’asset management, tra i quali si mette in evidenza Azimut (+1%).
Tornano le vendite su Exor (-0,7%), che ha risentito della performance negativa della controllata Fca.
Nel Mid Cap risale ancora Banca Ifis (+1%), mentre tornano gli acquisti su doBank (+0,7%) dopo la frenata della seduta precedente.
Tonfo di Cerved (-8,4%), dopo che i conti dei primi nove mesi 2018 hanno deluso le attese pur registrando una crescita rispetto al periodo di confronto. Per il 2018 l’Ebitda adjusted potrebbe risultare di poco inferiore al consensus per come è cominciato l’ultimo trimestre. Il management, tuttavia, ha confermato l’outlook 2018-2020.
Tra le Small Cap continua il trend positivo di Banca Intermobiliare (+3,6%), i cui vertici sono alle prese con il rilancio. Vendite su Mittel (-0,9%), con l’azionista Progetto-Coval che ha superato l’84% del capitale dopo la chiusura della seconda fase dell’Opa.