ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia chiude con un modesto rialzo dello 0,3% e al di sotto dell’analogo europeo (+1,6%), rallentato in parte dalle vendite comparto bancario (-0,9%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,3%).
I mercati continuano a temere i possibili impatti sul bilancio pubblico italiano. Il focus resta rivolto sulla trattativa tra esecutivo e Commissione Europea dopo la bocciatura della legge di Bilancio da parte di Bruxelles, con il testo che intanto è giunto al Colle.
Lo stesso organismo comunitario ha chiesto all’Italia “di presentare tutti i fattori che sono significativi per valutare complessivamente l’osservanza dei criteri relativi al disavanzo e al debito”.
Il Governo ha a disposizione fino al prossimo 13 novembre per rispondere ai solleciti della Commissione UE.
Il nuovo stop registrato dal settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, con Fineco (+1,9%) che però riesce a mettersi in luce
Frazionale rialzo per Exor (+0,4%), che ha beneficiato da un lato della performance positiva delle controllate Ferrari e Cnh ed è stato frenata dall’altro dall’andamento sottotono di Fca
Nel Mid Cap prosegue il recupero di Banca Ifis (+3,7%), mentre scatta doBank (+7,2%), su cui Berenberg nei giorni scorsi ha avviato la copertura con un ‘buy’ secondo quanto riportato da Bloomberg.
Frena ancora Cerved (-0,6%), dopo il tonfo della seduta precedente in scia ai conti dei primi nove mesi del 2018 risultati inferiori alle attese.
Tra le Small Cap si interrompe il rimbalzo di Banca Intermobiliare (-2,7%), i cui vertici sono alle prese con il rilancio. In rosso Banca Sistema (-1,6%), i cui risultati dei primi nove mesi del 2018 hanno evidenziato un utile netto in calo.