Settimana positiva per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che, grazie alle buone performance delle big, ha resistito al forte calo del prezzo del greggio segnando un +1,3% nelle scorse 5 sedute, rispetto al +0,2% del corrispondente indice europeo.
La scorsa ottava ha preceduto l’entrata in vigore della sanzioni Usa sull’export iraniano di greggio, che però non è stata la principale preoccupazione degli operatori.
Gli Stati Uniti hanno infatti deciso di concedere esenzioni dalle sanzioni a otto paesi, tra cui Cina, India, Giappone e Corea del Sud, in cambio di una progressiva riduzione degli acquisti del petrolio di Teheran.
In questo modo l’export iraniano non si ridurrà immediatamente a zero, come da obiettivo dichiarato di Washington, alleviando i timori sulla capacità dell’offerta di sostenere la domanda.
Questo anche grazie agli sforzi di Russia e Arabia Saudita, che hanno raggiunto livelli record di produzione nel mese di ottobre.
La domanda invece preoccupa gli operatori, anche alla luce delle incertezze sulla crescita globale, mentre le scorte Usa hanno messo a segno il sesto incremento settimanale consecutivo.
In questo scenario, il Wti poco dopo la chiusura di venerdì scambiava a 63,2 $/bl (-6,3% w/w), sui minimi da aprile scorso, mentre il Brent a 72,8 $/bl (-6,5% w/w), sui minimi dallo scorso agosto.
Sull’azionario, ottava brillante tra le big per Tenaris (+4,5%) grazie ai risultati oltre le attese messi a segno nel terzo trimestre e alla guidance positiva per gli ultimi tre mesi dell’anno.
Positiva anche Eni (+1,5%) annunciato una nuova scoperta a olio nell’offshore norvegese, l’ingresso con una quota del 49% in tre concessioni di Sonatrach in Algeria e una partnership esplorativa con Sonatrach e Total riguardante l’offshore algerino.
Inoltre, il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha finalizzato l’acquisizione degli asset “bio” di Mossi e Ghisolfi.
In calo invece Saipem (-2,1%) che nel 2019 presenterà un’offerta con McDermott per il progetto Rio Grande LNG.
Tra le Mid Cap, ottava in rialzo per Maire Tecnimont (+4,3%) e Saras (+1,2%), quest’ultima sostenuta dai conti oltre le attese del terzo trimestre.
Tra luglio e settembre la gestione operativa ha evidenziato un forte calo dovuto alla contrazione della raffinazione, solo parzialmente compensato dalla Power Generation, a causa dell’aumento del prezzo del greggio, che ha pesato anche sui risultati dei nove mesi del gruppo.
I risultati sono stati però apprezzati dagli analisti, tra cui si segnala l’upgrade a “buy” da parte di Kepler Cheuvreux.
Inoltre, il margine EMC Benchmark è salito a circa un dollaro/barile.
Infine, tra le società a minore capitalizzazione, in rosso Gas Plus (-1,8%) e d’Amico (-6%), che riesce a recuperare nelle ultime sedute settimanali parte del terreno perso nelle prime, quando ha toccato un nuovo minimo storico a 0,0888 euro.