Il Ftse Italia Banche comincia la settimana con un ribasso dell’1,7% e in linea all’omologo europeo (-1,4%), frenando anche il Ftse Mib (-1%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. I mercati restano cauti attendendo l’esito del dialogo tra Governo e Commissione Europea, con la deadline concessa da Bruxelles a Roma per cambiare la legge di Bilancio che scade oggi.
Secondo indiscrezioni, l’esecutivo potrebbe rivedere al ribasso la stima di crescita del Pil nel 2019 (dall’1,5% all’1%), mentre la soglia del rapporto deficit/Pil dovrebbe restare al 2,4% iniziale.
In caso di mancato accordo, la Commissione UE è pronta a valutare una procedura d’infrazione contro l’Italia. Il giudizio definitivo è atteso il prossimo 21 novembre.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si riporta al di sopra dei 300 pb (fonte Mts Markets), rallentando il comparto bancario. Inoltre, sono circolate indiscrezioni, poi confermate, sull’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) a sostegno di Carige.
Nel complesso prevalgono le vendite sui titoli del listino principale, tra i quali resistono Bper (+0,1%), che già lo scorso venerdì aveva chiuso in positivo dopo la buona trimestrale riportata, e Mediobanca (+0,1%).
Sul Mid Cap frena Credem (-1,3%) dopo la buona performance di venerdì in scia ai buoni risultati trimestrali. Seduta sottotono per Creval (-1,4%) e Popolare Sondrio (-2%), con le banche che hanno pubblicato entrambe i conti ieri a mercati chiusi.
Ancora vendite su Mps (-0,5%), nonostante la trimestrale migliore delle attese e la prosecuzione del de-risking. L’istituto continua a restare osservato speciale per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread. L’obiettivo è diminuire la sensitivity ai titoli di Stato italiani a 3 milioni a fine 2018 “per ridurre la volatilità sul capitale che in questo momento è particolarmente esposto alle fluttuazioni dello spread tra Btp e Bund”, ha sottolineato l’Ad Marco Morelli.
Tra le Small Cap Carige è stata sospesa dalle contrattazioni in scia ai rumor di un nuovo piano di rafforzamento patrimoniale con intervento del suddetto Fitd, poi confermati. Il cda, oltre ad alzare il velo sui conti del terzo trimestre, ha infatti approvato un rafforzamento patrimoniale da 400 milioni tramite due operazioni collegate: l’emissione di un bond Tier2 subordinato e un aumento di capitale.
In evidenza Banca Finnat (+6,7%), dopo che i conti dei nove mesi hanno visto il margine di intermediazione adjusted in crescita del 5,8% su base annua.