Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 2,6% e in linea all’omologo europeo (-2,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,9%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. A maggiore ragione dopo che nella lettera di risposta alla Commissione Europea, il Governo italiano ha mantenuto invariati i principali target fissati nell’attuale versione della legge di Bilancio.
Bruxelles comunicherà oggi il suo giudizio finale sul documento, che potrebbe essere il preludio dell’avvio di una procedura d’infrazione nei confronti di Roma.
“Stiamo preparando il nostro pacchetto per mercoledì, che includerà i pareri sui piani di Bilancio di tutti i Paesi, incluso quello rivisto dall’Italia. Non anticipo decisioni”, ha affermato il vice presidente della Commissione UE, Valdis Dombrovskis.
“Il Governo ha ottemperato alla richiesta della Commissione Europea di risottoporre un nuovo bilancio programmatico. Lo abbiamo fatto, con alcuni cambiamenti. Ora aspettiamo di vedere la risposta, il tono della risposta e quello che si richiede. Continueremo ad andare avanti nell’ambito della discussione, ci sono vari passi e varie procedure, varie tappe. Andremo avanti. Per ora vediamo cosa rispondono e poi noi risponderemo alle osservazioni che verranno fatte”, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
In tale scenario lo spread Btp-Bund sale ancora portandosi oltre la soglia di 320 pb, superando anche la soglia dei 330 pb nel corso della seduta (fonte Mts Markets), rallentando il comparto bancario. Nel frattempo, l’ABI nel suo ultimo rapporto ha messo in luce i primi effetti dello spread su raccolta e impieghi, mentre al Parlamento Europeo è stata presentata la bozza del testo relativo alla gestione dei nuovi Npl.
In rosso tutti i titoli del Ftse Mib, inclusa Mediobanca (-2,4%), che nel giorno precedente era stata penalizzata dallo stacco della cedola. Bper contiene il calo all’1,2% dopo che JP Morgan ha alzato il target price sul titolo da 4 euro a 4,10 euro secondo quanto riportato da Bloomberg.
Sul Mid Cap ribasso più contenuto per Credem (-1,2%), mentre fanno peggio Popolare Sondrio (-2,3%) e, soprattutto, Creval (-5,5%). Tornano le vendite su Mps (-3,3%), con l’istituto che rimane sotto osservazione per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap nuova seduta pesante per Carige (-5,6%) che quota intorno a 0,002 euro, nel giorno in cui il cda ha approvato alcune delibere in vista dell’assemblea che sarà convocata il prossimo 22 dicembre per deliberare sull’aumento di capitale da 400 milioni. Quest’ultimo, insieme all’emissione di un bond subordinato di pari ammontare (per cui si attende il via libera formale dall’assemblea di fine mese dello Schema Volontario del Fitd per sottoscrivere una quota dello stesso da 320 milioni), rappresenta l’ossatura del piano di rafforzamento patrimoniale della banca. Di nuovo in calo Banca Finnat (-3,8%) dopo il guadagno di lunedì.