Intonazione positiva per le borse europee in attesa del giudizio della commissione europea sulle leggi di bilancio dei Paesi membri. Intorno alle 11:30 il Ftse Mib avanza dello 0,8%, sostenuto dalle buone performance dei titoli bancari anche in scia al recupero dei Btp.
Discreti guadagni anche per il Dax di Francoforte (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), grazie anche ai rialzi (circa mezzo punto percentuale) dei futures di Wall Street che puntano verso un parziale rimbalzo in avvio.
I mercati sembrano aver parzialmente “digerito” le preoccupazioni che hanno appesantito gli indici azionari nelle ultime sedute, in primis quelle sulle tensioni commerciali. A poco più di una settimana dell’incontro tra Donald Trump e Xi Jinping al G20 in Argentina l’amministrazione Usa è tornata ad accusare Pechino per le sue politiche “sleali”, allontanando ulteriormente la possibilità di un’intesa.
Il presidente americano ha nuovamente attaccato anche la Federal Reserve, responsabile a suo dire delle recenti turbolenze dei mercati finanziari a causa del progressivo incremento dei tassi di interesse, più volte criticato da Trump negli ultimi mesi.
Focus di giornata sulla Commissione europea e in particolare sulla decisione nei confronti dell’Italia, con il probabile avvio di una procedura di infrazione. In mattinata si è parlato di una possibile apertura della Lega a modifiche sulla manovra, ma il vicepremier Salvini ha smentito. Bisogna comunque sottolineare che l’avvio della procedura potrebbe semplicemente rappresentare la prima tappa di un percorso di negoziazione che non necessariamente condurrà ad effettive sanzioni, come già accaduto con Spagna e Portogallo quando non rispettarono il rientro dal deficit.
Nel frattempo, i Btp decennali recuperano terreno riportando il rendimento in calo a 3,55% e riducendo il differenziale dal Bund a 318 punti base, nell’ultima giornata di offerta retail per il Btp Italia dopo l’accoglienza fredda dei primi due giorni, mentre domani è previsto il collocamento presso gli investitori istituzionali.
Sul fronte macro si segnala la revisione al ribasso delle stime sul Pil 2018 da parte dell’Istat, che ha ridotto le previsioni di crescita all’1,1% dal precedente 1,4% calcolato a maggio e dall’1,6% registrato nel 2017. La crescita risulterebbe in lieve accelerazione nel 2019 (+1,3%). Inoltre, le simulazioni dell’istituto anticipano un peggioramento del Pil dello 0,7% rispetto allo scenario base in caso di un aumento dei tassi di interesse pari a 100 punti base.
Sul Forex l’euro/dollaro naviga poco sotto quota 1,14 mentre biglietto verde e moneta unica si rafforzano nei confronti dello yen, rispettivamente a 113 e 128,7.
Tra le materie prime, infine, in rimonta le quotazioni del greggio dopo il crollo di ieri, con Wti e Brent in rialzo di circa il 2% rispettivamente a 54,5 e 63,6 dollari al barile in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.
Tornando a Piazza Affari, i bancari beneficiano dello spread in calo per recuperare terreno, con BANCO BPM (+5%), BPER (+2,5%), UBI (+2,3%) e INTESA (+1,9%) in evidenza. Rimbalza STM (+1,9%), ancora acquisti su ENEL (+1,9%) all’indomani dell’aggiornamento del piano e su ATLANTIA (+1,5%). Denaro su GENERALI (+1,3%) dopo la presentazione del piano strategico al 2021.