Banche – Prove di rimonta (+2,4%), boom di Banco Bpm (+7,6%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un progresso del 2,4% e facendo meglio dell’omologo europeo (+1,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,4%).

L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. La Commissione Europea, come ci si aspettava, ha bocciato anche la nuova versione della legge di Bilancio inviata dal Governo italiano lo scorso 13 novembre e in cui aveva lasciato invariati i principali target fissati.

“Dopo aver valutato il documento programmatico di bilancio rivisto presentato il 13 novembre, confermiamo la nostra valutazione di una grave inadempienza. L’analisi di oggi suggerisce che il criterio del debito vada considerato come non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo sia giustificata. Al tempo stesso, però, rimaniamo aperti al dialogo”, ha sottolineato l’esecutivo comunitario.

“Sabato sera come sapete sono con il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker a cena, quindi inizia il confronto. Ovviamente nel corso del confronto avremo finalmente possibilità di poter parlare distesamente, di illustrare la manovra. Siamo convinti che sia una ottima manovra nell’interesse dell’Italia ma anche dell’Europa”, ha fatto presente il premier, Giuseppe Conte.

In tale scenario lo spread Btp-Bund scende fino in area 310 pb dopo che martedì si era portato anche oltre la soglia dei 330 pb (fonte Mts Markets), scontando di fatto una decisione ampiamente attesa. Il restringimento dello spread ha consentito alle banche di effettuare un tentativo di rimbalzo.

In recupero tutti i titoli del listino principale, a partire da Banco Bpm (+7,6%), al centro di rumor sul riassetto del credito al consumo e sul rafforzamento dell’asse con Cattolica Assicurazioni, passando per UniCredit (+1,8%), oggetto di indiscrezioni secondo le quali il management starebbe valutando la separazione delle attività italiane da quelle estere e che nel frattempo procede con il de-risking.

Sul Mid Cap tornano gli acquisti su Credem (+1%), Popolare Sondrio (+0,3%), su cui Dagong Europe ha confermato rating e outlook, e Creval (+1,5%). Risalita più vigorosa per Mps (+3,5%), con la banca che resta sotto osservazione per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.

Tra le Small Cap termina flat Carige che quota intorno a 0,002 euro, il cui cda convocato l’assemblea per il prossimo 22 dicembre per approvare l’aumento di capitale a 400 milioni e proposto il raggruppamento delle azioni nel rapporto di una a 1.000, nonché la facoltà di convertire quelle di risparmio in ordinarie. Ancora in calo per Banca Finnat (-0,7%).