Il Ftse Italia Banche chiude sulla parità e sostanzialmente in linea all’omologo europeo (-0,4%), consentendo al Ftse Mib di limitare le perdite (-0,4%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Dopo la cena chiarificatrice sullo scontro tra la posizione di Bruxelles e quella del Governo italiano, avvenuta tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il numero uno della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, e l’apertura della trattativa per evitare la procedura di infrazione, i toni dell’esecutivo si sono decisamente ammorbiditi.
Nel dettaglio, secondo alcune fonti, il Governo sta ora valutando di portare il target del rapporto deficit/Pil per il 2019 dal 2,4% al 2-2,1%, anche se dal vertice tenuto lunedì sera non è ancora emerso niente di concreto.
“In termini tecnici passare dal 2,4% al 2,2% significa parlare 3 miliardi. Noi stiamo presentando una manovra che punta a fare le riforme. Non parlo di decimali. Ne parlerò quando ci saranno le relazioni tecniche e l’impatto economico preciso, al centesimo. Dopo di che valuteremo”, ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“La Commissione è aperta al dialogo perché è in un quadro comune che dobbiamo trovare una soluzione e questo quadro comune è la zona euro. Le regole non sono né rigide né stupide. Sono flessibili. I cambiamenti sono possibili e necessari. Dobbiamo cercare con tutte le nostre forze delle soluzioni condivise alla questione del budget italiano. La mia porta resta aperta. Ho sempre preferito l’esortazione alla sanzione”, ha affermato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene in area 290 punti base (a 295 pb), livello dove era sceso nella seduta di lunedì (fonte Mts Markets), consentendo al comparto bancario di tenere dopo il balzo della giornata precedente.
Nel frattempo, secondo indiscrezioni di stampa, i vertici delle 48 principali banche europee il prossimo 6 dicembre si recheranno a Francoforte, dove l’autorità di vigilanza illustrerà gli stress test sulla liquidità che partiranno nel 2019.
Seduta contrastata per i titoli del Ftse Mib, tra i quali Banco Bpm (+1,7%) prosegue la cavalcata degli ultimi giorni in attesa di novità sul fronte del riassetto del credito al consumo e sul de-risking, mentre si interrompe in maniera decisa il rialzo di Bper (-3,5%).
Sul Mid Cap proseguono gli acquisti su Credem (+0,8%) e Creval (+0,5%), su cui il Crédit Agricole non intende assumere il controllo, mentre frenano Popolare Sondrio (-0,8%) e, soprattutto, Mps (-1,3%) dopo la significativa rimonta della giornata precedente, con l’istituto che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread e con l’Ad Marco Morelli che ha sottolineato che il raggiungimento degli obiettivi nell’attuale contesto economico è ancora più sfidante.
Tra le Small Cap bene Carige (+5,9%) che quota intorno a 0,002 euro, per cui sono giorni decisivi per approvare le manovre di rafforzamento, visto anche che entro il 30 novembre deve presentare alla Bce il nuovo piano di conservazione del capitale. Nel frattempo, le principali banche aderenti allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) sembrano orientati a dare il via libera alla sottoscrizione di una quota di 320 milioni su un totale di 400 milioni del bond subordinato che la banca emetterà a breve. Tiene botta Banca Finnat (invariata).