In seguito all’insoddisfacente andamento del business degli ultimi mesi la società ha rivisto al ribasso le stime per il 2018.
Nel dettaglio, il fatturato per per l’intero anno 2018 è atteso a 9,8 milioni, in diminuzione di 4,5 milioni (-31%) rispetto al budget comunicato a fine febbraio scorso, importo che segna una crescita del 2% rispetto ai ricavi del 2017.
L’andamento è riconducibile a diversi fattori. In primis il forte calo della percentuale di conversione delle partecipazioni al Wake Up Call (WUP) di ottobre in vendite di prodotti correlati, che ad oggi è stimata al 17,5% contro il 35% previsto nell’originario budget di febbraio.
Ad inizio ottobre si è tenuto a Milano il WUP, evento nel quale la società ha registrato un’elevata affluenza di corsisti in linea con il budget.
Sebbene tali risultati siano stati soddisfacenti per il management, ad oggi si è evidenziato un inatteso calo delle conversioni delle WUP in corsi e altri prodotti, che ha portato a suddetta revisione delle stime. Il tutto nonostante la previsione delle conversioni in vendite dopo circa 8 settimane dall’evento, un periodo minimo che la società ritiene necessario per attuare i piani vendite da parte dei commerciali a seguito della WUP.
Un altro fattore da considerare è stato il ritardo di circa 3 mesi dell’operatività della struttura commerciale, a seguito dello slittamento della consegna dei nuovi uffici.
In merito all’Ebitda atteso per il 2018, la nuova stima prevede 600mila euro, in calo sia rispetto al budget per 2,1 milioni (-78%) sia rispetto all’esercizio 2017 per 1,2 milioni (-67%).
Una diminuzione dovuta principalmente al peso dei costi di struttura a fronte di una previsione dei ricavi di circa 14,3 milioni. Si segnalala che la società ha fatto fronte a un aumento dei costi diretti ed indiretti di struttura per circa 2,4 milioni.
Infine, la posizione finanziaria netta prevede a fine 2018 un debito netto di circa 700mila euro, peggiorata rispetto sia al budget sia a fine 2017 rispettivamente di 3 milioni e 2,4 milioni.
Alfio Bardolla, presidente e Ceo della società, ha così commentato:“il rallentamento dell’entrata a regime della forza vendita, il cui processo si è completato solo appena prima del WUP di ottobre, passando da 25 a 38 unità, è stata la principale causa della perdita di fatturato e conseguente impatto sui margini e sulla cassa”.
In merito al 2019 il numero uno si aspetta che “la nuova struttura commerciale, ormai serenamente a lavoro nei nuovi uffici, il maggior focus del nuovo Cfo su processo e cost saving garantiranno un riallineamento dei margini aziendali rispetto a quanto già dimostrato in passato.”
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