ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dell’1,6% e sostanzialmente allineato all’analogo europeo (-0,9%), risentendo della frenata del comparto bancario (-2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1,4%).
Il focus dei mercati resta rivolto ai possibili impatti sul bilancio pubblico italiano. Gli investitori aspettano di capire come di fatto Commissione Europea ed esecutivo italiano possano raggiungere un’intesa sulla manovra economica, evitando così l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
“Quello con la Commissione UE è un negoziato vero. Il mio obiettivo è evitare all’Italia una procedura d’infrazione che fa male al nostro Paese e rischia di far male anche all’Europa. Sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potrà non prendere in considerazione”, ha dichiarato in un’intervista il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Se il dialogo va avanti dobbiamo raggiungere un risultato e sono necessari atti concreti. Stiamo studiando varie e possibili opzioni fino a quando non c’è una valutazione. Da Roma stiamo valutando ma è necessario prendere delle decisioni politiche. Dobbiamo andare incontro alle esigenze e alle richieste della Commissione. I tempi non sono lunghi, i tempi sono stretti. ci sono varie possibilità che stiamo discutendo”, ha sottolineato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.
Ora è in corso un dialogo con l’Italia sempre più intenso: vediamo una differenza nei toni da parte italiana, c’è volontà di cooperare, c’è disponibilità ad ascoltare i nostri punti di vista e anche di risolvere i problemi: questo è benvenuto, il dialogo è cominciato come metodo e come sostanza. Prendiamo nota dei recenti annunci italiani per ridurre il deficit pubblico, un passo nella giusta direzione e ora aspettiamo più dettagli e decisioni, chiaramente è necessario ci siano impegni molto concreti e credibili”, ha precisato il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra cui Banca Generali (-1,7%), reduce da un’ottima seduta dopo la presentazione del piano, apprezzato anche dagli analisti, e Anima (-2%).
Realizzi su Exor (-1,4%), mossasi in scia alle vendite che hanno colpito le principali controllate quotate.
Nel Mid Cap proseguono i realizzi su Banca Ifis (-4,1%), che ha lanciato un’offerta di riacquisto parziale sul bond da 300 milioni, mentre si interrompe il rally di doBank (-0,4%), con la società che fa parte membro di una delle cordate in corsa per aggiudicarsi gli Npl che Banco Bpm intende vendere. Prosegue il recupero di Cerved (+0,1%), che riduce ancora il rosso accumulato nell’ultimo mese.
Tra le Small Cap torna in rosso Banca Intermobiliare (-5,7%), nel secondo giorno di aumento di capitale. Risale Mittel (+0,6%), che ha registrato l’uscita di scena dell’Ad Rosario Bifulco e con il cda che ha varato il nuovo assetto di governance.