ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con un rosso del 3,3% e allineato all’analogo europeo (-2,9%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-3,3%) e facendo peggio del Ftse Mib (-2,3%).
Il focus dei mercati continua ad essere rivolto ai possibili impatti sul bilancio pubblico italiano. Gli investitori aspettano di capire come di fatto Commissione Europea ed esecutivo italiano possano raggiungere un’intesa sulla manovra economica, evitando così l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
“Il dialogo è davvero iniziato, non ci si scambia più invettive. Il Governo italiano ha cominciato a presentare misure che permettono la riduzione del deficit e soprattutto di tagliare il debito”, ha dichiarato in un’intervista il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
“Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo continuare a fare progressi. Ai miei amici italiani dico: tutto ciò che è consentito dal patto lo avrete. Flessibilità? L’avrete. Ma attenzione: una cosa che non posso ignorare sono le regole. E ciò significa fare uno sforzo ulteriore”, ha fatto poi presente l’esponente europeo.
“Per tenere i conti in ordine bisogna guardare al dato strutturale, per cui dobbiamo contenere il debito e anche il rapporto deficit/Pil 2020 e 2021”, ha affermato ad un’agenzia il premier, Giuseppe Conte, che dovrebbe la prossima settimana dovrebbe tenere un vertice con Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea.
“Dobbiamo trovare la quadra con Bruxelles perché tra noi è facile ma è con Bruxelles che è più complicato ma non impossibile. Io sono ottimista. Non mi sarei seduto neppure al tavolo se la prospettiva non fosse possibile”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.
A rendere più cupa la situazione le incognite generate dalla questione commerciale internazionale, con il mercato che sembra essere diventato più pessimista sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa per mettere da parte le rispettive misure protezionistiche.
La settimana negativa del settore creditizio si è riflessa anche sui titoli dell’asset management, in particolare Anima (-8,4%). Realizzi su Banca Generali (-3%), reduce da un mese positivo, con la banca che lo scorso lunedì ha alzato il velo sul nuovo piano 2019-2021, molto apprezzato dalla comunità finanziaria.
Male Exor (-2,9%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate a Piazza Affari.
Nel Mid Cap scattano le prese di beneficio su Banca Ifis (-2,5%) dopo il rimbalzo dell’ultimo mese, con la banca che ha lanciato un’offerta di riacquisto parziale su un bond da 300 milioni. Arretra pesantemente Cerved (-4,2%), il cui tentativo di recupero è durato poco.
Denaro su doBank (+2,6%), che continua il trend positivo e con la società che fa parte di una cordata in gara per il pacchetto da 7,8 miliardi di Npl che Banco Bpm vorrebbe cedere.
Tra le Small Cap tonfo di Banca Intermobiliare (-8,6%), nella prima settimana dell’aumento di capitale. In luce Banca Sistema (+2%), il cui Cet1 potrebbe incrementarsi di 150 punti base con le nuove norme che richiedono minori requisiti di capitale per la cessione del quinto.