Settimana in flessione per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un -0,4%, sovraperformando il Ftse Mib (-2,3%), e allineandosi all’indice di riferimento europeo, l’Euro Stoxx 600 Utilities (-0,5%).
Tra le Big Cap, la migliore è stata Italgas (+3,4%), che ha perfezionato l’acquisizione da CPL Concordia, siglata lo scorso 22 giugno, del 60% di European Gas Network (EGN), oltre al 100% di Fontenergia e al 100% di Naturgas.
Segue Snam (+1,5%), che a seguito degli acquisti effettuati, considerando le azioni già in portafoglio, al 6 dicembre 2018 detiene n. 165.510.479 azioni proprie, pari al 4,77% del capitale sociale. Snam ha concluso l’offerta di acquisto di alcuni prestiti obbligazionari, avviata lo scorso 28 novembre, per complessivi 538.378.000 euro in valore nominale. L’offerta, terminata ieri, era rivolta ai portatori di alcuni titoli obbligazionari già emessi dalla società a valere sul programma Euro Medium Term Note.
Inoltre la controllata Snam4Mobility, ha acquistato il 100% di Enersi Sicilia, proprietaria dell’autorizzazione per lo sviluppo di un’infrastruttura di produzione di biometano da Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) nella provincia di Caltanissetta, per un controvalore pari a circa 2 milioni.
In frazionale rialzo A2A (+0,8%), che, per tramite di A2A Energia – società commerciale del gruppo – ha acquisito, con efficacia dal 1° dicembre 2018, il ramo d’azienda Gas & Power di X3 Energy, società radicata in Emilia Romagna e con clienti prevalentemente nel centro-nord Italia.
In coda, in flessione, Enel (-0,9%). La società è stata confermata anche per l’edizione di dicembre 2018 nell’indice Euronext Vigeo-Eiris World 120 e negli indici regionali – Eurozone 120 ed Europe 120, per il ruolo di leadership nel promuovere un modello energetico a basse emissioni.
Enel inoltre ha modificato la denominazione della controllata brasiliana Eletropaulo in Enel Distribuicao Sao Paulo. Con il rebranding della società di distribuzione, il colosso elettrico guidato da Francesco Starace intende rafforzare la propria presenza nello stato e nel sud America, anche ricorrendo a investimenti per circa 3,1 miliardi di real brasiliani.
Tra i titoli a media capitalizzazione, uniche positive sono state Acea, che ha chiuso avvicinandosi a un punto percentuale (+0,9%), ed Hera, che a guadagnato il mezzo punto percentuale.
Falck Renewables ha ceduto l’1,2 per cento. La società, tramite la controllata Falck Energies Renouvelables, ha sottoscritto un accordo preliminare con Glennmont Clean Energy Coöperatief, per l’acquisizione del 100% delle società titolari di un portafoglio di 5 parchi eolici in esercizio in Francia. Il portafoglio comprende 25 turbine per una capacità installata di 59,5 MW. Il prezzo previsto per l’acquisizione dei progetti, entrati in esercizio tra il 2006 e il 2013, è di circa 37 milioni.
Tra le Small Cap, bene Seri Industrial (+2,6%), il gruppo ha riportato un indebitamento finanziario netto pari a 42,9 milioni, in leggero aumento rispetto ai 41,5 milioni del mese precedente.
Segue Alerion Clean Power (+1,4%) che, tramite la controllata EOLICA P.M. titolare di un impianto eolico in costruzione nei comuni di Morcone e Pontelandolfo (BN), ha sottoscritto un contratto di finanziamento in project financing per complessivi 53,2 milioni. Il parco eolico avrà una potenza complessiva pari a 51,75 MW.
Acsm-Agam ha chiuso in negativo del 2,4 per cento. La società ha approvato il piano industriale 2019-2023. Piano che prevede tra i propri target un Ebitda a 124 milioni a fine 2023, dai 64 milioni nel 2019, con un cagr del +17,7 per cento e investimenti per 568 milioni in arco piano, in tecnologie sostenibili ed innovative.
In ultima posizione TerniEnergia (-5,7%), la quale ha reso noto che la digital company del gruppo, Softeco Sismat, coordinerà il progetto e-Scale per lo sviluppo di soluzioni innovative per i nuovi operatori del mercato elettrico, in particolare gli aggregatori di risorse flessibili (Balancing Service Provider – BSP).
Si ricorda che L’Arera ha pubblicato il provvedimento definitivo inerente l’aggiornamento infra-periodo del tasso di remunerazione del capitale investito (WACC) per i servizi infrastrutturali dei settori elettrico e gas, per gli anni 2019-2021.
Dalla lettura dei dati sui consumi di gas pubblicati da Snam, a novembre la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a circa 6,3 miliardi di metri cubi, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2017. Una diminuzione che segue il forte aumento su base congiunturale (+37,9%) rilevato a ottobre.
Si riporta che il dodicesimo mese del 2018 è partito con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso in Italia pari a 67,4 €/MWh, in calo del 7% rispetto a dicembre del 2017 e in aumento dell’1,2% rispetto a novembre 2018.
Nel primo giorno di quotazione del mese di dicembre le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 25,9 €/MWh, cioè il 20,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, ma il 10,9% in più rispetto a inizio novembre.