Il Ftse Italia Banche chiude con uno scatto del 3% e in linea all’omologo europeo (+3,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,9%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato resta in attesa di capire come concretamente Commissione Europea e Governo italiano possano trovare un accordo sulla legge di Bilancio, in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
Ieri era fissato un incontro tra il premier, Giuseppe Conte, e il presidente dell’organo comunitario, Jean Claude Juncker. Il presidente del Consiglio, secondo rumor di stampa, avrebbe presentato una versione della manovra con la correzione del rapporto deficit/Pil dal 2,4% al 2% per il 2019.
Le indiscrezioni sono state poi confermate dallo stesso Conte al termine del vertice con Juncker. “Dal 2,4% di saldo finale siamo potuti scendere a 2,04 per cento. Abbiamo illustrato la nostra proposta che ci consente di dire che non tradiamo la fiducia degli italiani, rispettiamo gli impegni presi, ma come avevamo anticipato le relazioni tecniche ci hanno consentito un margine di negoziazione”, ha affermato il premier.
“Nel momento in cui le stime tecniche ci consentivano di recuperare risorse, anche attraverso le dismissioni, abbiamo calibrato una nuova formula. La trattativa con l’UE prosegue, andiamo avanti con forte determinazione”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, precisando che Juncker considera “importante e significativa” la proposta fatta dall’Italia.
“L’incontro odierno tra il presidente Juncker e il premier Conte è stato parte del dialogo continuo tra la Commissione UE e l’Italia sul progetto di bilancio 2019. Il presidente ha ascoltato attentamente il premier Conte e le argomentazioni che ha presentato. Si è registrato un buon progresso. La Commissione UE valuterà adesso le proposte ricevute questo pomeriggio. Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni”, hanno fatto sapere da Bruxelles.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si restringe fino a 274 pb dai 288 punti della seduta precedente (fonte Mts Markets), favorendo la rimonta del comparto bancario, che ha accelerato dopo metà seduta dopo essere comunque partito in positivo. Il tutto dopo i ribassi degli ultimi giorni.
Gli acquisti premiano tutti i titoli del Ftse Mib, a partire dalle big Intesa Sanpaolo (+4,1%) e UniCredit (+2,5%).
Stesso copione sul Mid Cap con Credem (+2,3%), Popolare Sondrio (+1,5%) e, soprattutto, Creval (+4%) e Mps (+3,7%), con quest’ultima che resta particolarmente monitorata per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread.
Tra le Small Cap male Carige (-5,6%) che quota intorno a 0,002 euro, il cui cda secondo indiscrezioni si è riunito ieri per fare il punto della situazione sul de-risking e sulla valutazione degli effetti legali di vicende passate.
Invariato Banco Desio, il cui board ha approvato la fusione per incorporazione di Banca Popolare di Spoleto.