Carige – All’esame del board cartolarizzazione e cause

È prevista per oggi, secondo fonti di stampa, una riunione del board di Carige che dovrà esaminare numerose questioni che attengono ai prossimi passi necessari per attuare il piano di de-risking e il rafforzamento patrimoniale, ma anche alla valutazione degli effetti legali di vicende passate.

Per quanto riguarda il de-risking la banca, nell’ambito del Capital Conservation Plan presentato alla Bce lo scorso 30 novembre, ha previsto la cartolarizzazione assistita da Gacs di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore lordo pari a circa 0,9 miliardi.

Il pacchetto di Npl individuati è stato ceduto nei giorni scorsi a un apposito veicolo di cartolarizzazione, in vista dell’emissione dei titoli delle categorie previste. Quelli mezzanine e junior saranno ceduti a investitori terzi, mentre per i titoli senior è atteso il rilascio delle Gacs. Il deconsolidamento delle posizioni cedute, composto per il 50% da finanziamenti secured, è atteso per dicembre.

Per quanto riguarda, invece, l’aspetto del rafforzamento patrimoniale, è attesa la risposta da parte dei principali soci sull’adesione o meno alla sottoscrizione del bond subordinato il cui ammontare potrà arrivare a 400 milioni e per il quale lo Schema Volontario del Fitd ha già aderito per 320 milioni.

I subordinati, necessari a riportare i requisiti patrimoniali ai livelli minimi richiesti dalla Bce, sono stati definiti dal presidente di Carige, Pietro Modiano, un “prestito-ponte”, in quanto destinati ad essere rimborsati tramite i fondi che saranno incassati con l’aumento di capitale che sarà approvato dall’assemblea del 22 dicembre.

Il cda di oggi potrebbe procedere ad alcune delibere pre-assembleari per l’operazione che prevede anche il raggruppamento delle azioni e la conversione delle risparmio.

Il consiglio dovrà poi fare il punto su due questioni aperte che hanno a che fare con vicende giudiziarie. La prima è la cessione al fondo Chenavari della società di credito al consumo Creditis. L’accordo vincolante siglato nel dicembre del 2017, nell’ambito dell’operazione di rafforzamento patrimoniale da circa un miliardo, non ha ancora trovato esecuzione. L’accordo prevedeva la vendita dell’80% per un controvalore di 80,1 milioni e alcune clausole rescissorie che, secondo la banca sarebbero state attivate, mentre il fondo chiede l’esecuzione del contratto. La divergenza di opinione ha portato al ricorso alle vie legali che non ha ancora portato a un accordo.

Sempre sul fronte giudiziario, la banca dovrà fare il punto sulla sentenza che ha respinto il ricorso della banca contro contro Amissima, Apollo e gli ex vertici Cesare Castelbarco Albani e Piero Montani per la cessione delle compagnie assicurative del gruppo al fondo.

Infine, sono attesi gli esiti della ricognizione che il presidente di Carige ha avviato per portare alla luce le ragioni e le circostanze della situazione di carenza patrimoniale e della contabilizzazione nei conti al 30 settembre delle rettifiche richieste dalla Bce in seguito all’ispezione sul portafoglio di crediti deteriorati, che hanno portato alla necessità dell’ulteriore rafforzamento patrimoniale.

Intanto intorno alle 10:30 i titoli Carige sono invariati a Piazza Affari al prezzo di 0,0018 euro.