Il Ftse Italia Banche chiude sulla parità e poco al di sopra dell’omologo europeo (-0,2%), aiutando il Ftse Mib (-0,3%) a limitare le perdite.
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. Il mercato resta in attesa di capire se alla fine si arriverà a un accordo tra Commissione Europea e Governo italiano sulla legge di Bilancio, in modo da evitare l’avvio di una formale procedura d’infrazione contro Roma da parte di Bruxelles.
“Sto lavorando duramente, quasi giorno e notte, per fare in modo che l’Italia non venga sanzionata. Stiamo lavorando senza sosta per fare in modo che l’Italia realizzi le politiche che desidera rispettando le regole”, ha dichiarato alla stampa il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
“È in corso un dialogo costruttivo affinché l’Italia possa portare avanti la politica che vuole. Non spetta a me discutere la legittimità del Governo italiano e la sua politica, ma che lo faccia rispettando le regole. E ho buone speranze che ci si riesca”, ha aggiunto l’esponente europeo.
“Il lavoro continua, il dialogo è in corso. Domani Dombrovskis e Moscovici aggiorneranno il collegio dei commissari, che discuteranno e vedranno i prossimi passi. Tutte le opzioni sono aperte, sta al collegio dei commissari discutere i possibili prossimi passi”, hanno fatto sapere sempre da Bruxelles.
Secondo quanto riferito in serata alla stampa dal portavoce del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il Governo italiano e la Commissione Europea hanno raggiunto un accordo sulla manovra economica per il 2019. Si tratta di un’intesa informale che dovrà essere resa ufficiale oggi.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene sostanzialmente stabile in area 270 pb (fonte Mts Markets), consentendo al comparto bancario di resistere dopo il rosso della seduta precedente. Nel frattempo, Parlamento e Consiglio UE sono giunti ad un accordo sulla copertura dei nuovi Npl.
Seduta contrastata per i titoli del Ftse Mib, tra i quali si mette in luce Intesa Sanpaolo (+0,6%), il cui Ad Carlo Messina ha rinviato al 2019 ogni eventuale discorso su una potenziale partnership nell’asset management. Tiene botta Ubi (-0,1%), che nei giorni scorsi ha concluso un’altra fase del de-risking e su cui l’agenzia Dbrs ha alzato il rating sui depositi.
Nel Mid Cap, bene Popolare Sondrio (+2,7%), che secondo indiscrezioni di stampa avrebbe allo studio la cessione di crediti deteriorati. Vendite su Credem (-0,5%) e Mps (-0,9%), con quest’ultima che resta particolarmente monitorata per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread. Male Creval (-3,4%), che ha ricevuto il via libera dell’Antistrust alla cessione del ramo vita di Global Assicurazioni
Tra le Small Cap ancora pesante Carige (-13,3%) che quota intorno a 0,002 euro e sui minimi storici, nonostante abbia portato a termine la cessione di un pacchetto di Npl da 964 milioni, mentre ritraccia Banca Finnat (-1,3%), reduce da diverse sedute in rialzo.