ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con una flessione dello 0,2% ma tenendo meglio dell’analogo europeo (-0,9%), risentendo della debolezza del bancario (-0,5%) e uniformandosi sostanzialmente al Ftse Mib (-0,6%).
Altra seduta sottotono dunque, nonostante l’accordo raggiunto nelle settimane precedenti tra Roma e Bruxelles sulla manovra economica.
A rendere incerta la situazione nella fase attuale sono in particolare i timori generati dalla frenata della crescita mondiale, in primis di quella della seconda potenza economica globale, la Cina, a causa delle misure protezionistiche poste in essere dagli Usa.
La seduta incolore del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali tengono Azimut (flat), Anima (+0,2%) e Banca Mediolanum (+0,1%).
Altra seduta di vendite su Exor (-0,9%), che si è mossa in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap scatta Banca Ifis (+6,4%), che ha acquistato un portafoglio di 1,2 miliardi di Npl da Mps, mentre rallenta ancora Cerved (-0,6%). Ancora tonica doBank (+1,5%) dopo il rally di mercoledì, dopo l’annuncio dell’acquisizione dell’85% del servicer Altamira.
Prosegue l’ottimo inizio d’anno di Banca Intermobiliare (+1%), il cui aumento di capitale si è concluso e con il primo azionista Trinity che ha superato l’89% del capitale. In spolvero Banca Sistema (+2,1%), che mercoledì aveva resistito alle vendite.