Utility – Settore a +1,3%, vola TerniEnergia (+28,4%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in rialzo dell’1,3%, sovraperformando sia il Ftse Mib (+0,6%) sia l’Euro Stoxx 600 Utilites (+1%).

Tra le Big la migliore è stata Terna (+2,2%), seguita da Enel (1,7%)

Vendite su A2A (-3,4%). Sul titolo potrebbe essere il downgrade da parte di Intermonte che ha abbassato la raccomandazione sul titolo a Neutral dalla precedente Outperform e limato il target price a 1,70 euro da 1,80 euro.

Tra i titoli a media capitalizzazione, ben comprata Falck Renewables (+2,4%).

Hera cede il mezzo punto percentuale. La società ha presentato il piano industriale 2018-2022, con focus su investimenti e innovazione. L’Ebitda del gruppo al 2022 è previsto pari a circa 1,18 miliardi, in aumento di oltre 200 milioni rispetto ai 984,6 milioni consuntivati a fine 2017, con un incremento medio annuo di circa 40 milioni nell’arco del quinquennio grazie al contributo di tutti i business.

La multi-utility bolognese conferma l’attenzione alla creazione di valore per gli azionisti e alla trasparenza della politica dei dividendi: dividendo relativo al 2022 pari a 11 centesimi (+16% rispetto all’ultimo corrisposto), con un incremento di 0,5 centesimi ogni 2 anni.

Segue Iren (-0,6%) il cui nuovo patto parasociale dovrà essere approvato a fine febbraio 2019. Patto che contiene una specifica clausola secondo la quale, qualora il comitato composto dai sindaci dei comuni di Torino Genova e Reggio Emilia “non designi all’unanimità le cariche di vertice di Iren (presidente, vice presidente e Ad), il sindaco del Comune che detenga il maggior numero di azioni al 31 dicembre dell’anno precedente avrà facoltà di designare una delle predette cariche”. Il Comune di Genova si trova pertanto ad assumere un ruolo importante nella futura governance della multi-utility emiliano-romagnola, in virtù della quota rilevante posseduta (18,85%).

In coda Acea, che lascia sul terreno il 2,4 per cento.

Tra le Small Cap, vola TerniEnergia (+28,4%). Si segnala che dalle ore 16.31 il titolo è andato in asta di volatilità per eccesso di rialzo (+22,3%) a 0,4 euro.

Segue Alerion Clean Power, che ha guadagnato il 3,2 per cento.