Il Ftse Italia Banche chiude la settimana con un rialzo dell’1,2% e in linea all’omologo europeo (+1,4%), contribuendo alla buona performance del Ftse Mib (+2,4%).
Il comparto bancario riesce comunque ad archiviare l’ottava in maniera positiva, nonostante siano scattati dei realizzi dopo questo mini rally di inizio anno. Il tutto grazie anche al fatto che lo spread Btp-Bund si è mantenuto nettamente al di sotto dei 300 pb, muovendosi nel range 265-275 pb (fonte Mts Markets), dopo il recente compromesso raggiunto tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio 2019.
A sostenere gli acquisti anche il maggiore ottimismo sul fronte internazionale, dopo i progressi nel negoziato commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Andamento contrastato per i titoli del Ftse Mib, tra i quali spicca UniCredit (+3,8%), che ha collocato due bond senior non-preferred in dollari per un ammontare complessivo di 3 miliardi e viene indicata dai rumor come potenziale candidata all’acquisto di Carige. Tra le peggiori si colloca Bper (-3,4%), che secondo indiscrezioni di stampa entro metà febbraio presenterà il nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap prevalgono le vendite su Credem (-3,2%), che ha lanciato un covered bond quinquennale da 750 milioni, e su Popolare Sondrio (-2,7%), che secondo rumor di stampa è in pole position per l’acquisto di Farbanca. Calo molto più contenuto per Mps (-0,7%), che ha accelerato nel de-risking con la cessione di 3,5 miliardi di crediti problematici, e Creval (-1,2%),
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con il Governo che ha varato un decreto-legge a sostegno della banca ligure in caso di necessità, con l’istituto che secondo la stampa avrebbe in mente di lanciare un bond da 1 miliardo sfruttando la garanzia pubblica, mentre il Fitd non ha ancora preso una decisione sul tasso dell’obbligazione subordinata da 320 milioni emessa dalla banca ligure e sottoscritta dallo stesso. Nel frattempo, i commissari straordinari, che hanno ribadito che la nazionalizzazione non sarà necessaria, intendono accelerare nel de-risking, in vista del piano industriale che sarà pronto entro fine febbraio. Scatta Banca Finnat (+5,8%).