Banche – Partenza difficile (-1,9%), sotto pressione Mps (-10,2%) e Creval (-5,6%)

Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rosso dell’1,9% e sotto-performando di 1,5 punti percentuali l’omologo europeo (-0,4%), frenando anche il Ftse Mib (-0,6%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, nonostante la presenza di elementi positivi come i passi avanti tra Usa e Cina sul fronte commerciale e il compromesso trovato tra Governo italiano e Commissione Europea sulla manovra economica.

Nonostante lo spread Btp-Bund si sia ridotto in area 260 pb (fonte Mts Markets), il settore creditizio potrebbe avere risentito del fatto che l’attenzione del mercato è tornata a concentrarsi sulla copertura degli Npl da parte delle banche italiane, oltre a qualche presa di profitto dopo il rally di inizio anno.

Il tutto dopo che Mps ha diffuso un comunicato in cui riporta il contenuto della lettera Srep ricevuta dalla Bce, in cui l’istituto di vigilanza della banche europee formula delle raccomandazioni per la copertura degli Npl per il caso specifico della banca senese.

Da Francoforte sembra arrivata una chiave di lettura restrittiva sull’applicazione del cosiddetto Addendum, inserendo nei crediti oggetto di incremento delle coperture anche lo stock di deteriorati esistenti e non solo i prestiti trasformatisi in crediti deteriorati a partire dal 1° aprile 2018, come indicato nelle linee guida dell’Addendum.

I timori che anche altri istituti ricevano direttive così stringenti hanno spinto al ribasso il comparto, anche se il tutto in realtà sarà trattato caso per caso.

Venditi su tutti i titoli del Ftse Mib, tra le quali Bper (-3,9%), che secondo indiscrezioni di stampa sta lavorando ai dettagli per l’acquisto del restante 49% di Banco di Sardegna, che si colloca tra le peggiori. Intesa Sanpaolo (-1,5%), invece, mostra una resistenza migliore.

Sul Mid Cap lettera su Popolare Sondrio (-3,1%) e Creval (-5,6%), mentre contiene meglio il calo Credem (-1,9%).

Tonfo di Mps (-10,2%) dopo che la Bce, nella bozza di lettera Srep, ha chiesto alla banca senese “di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026), un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018, secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle linee guida della Bce per le banche sui crediti deteriorati (Npl) generati a partire da aprile 2018”. L’Eurotower, che ha fissato il requisito Srep totale all’11% per il 2019, ha posto l’attenzione anche sulla redditività e sulla posizione patrimoniale dell’istituto toscano, che secondo rumor si starebbe mettendo all’opera per emettere un bond.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con l’agenzia Moody’s che vuole rivedere il rating di lungo termine dopo gli ultimi sviluppi. Ritraccia Banca Finnat (-1,7%), dopo le ultime sedute positive.