Il Ftse Italia Servizi Finanziari archivia la settimana con un rialzo dell’1,2% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (-0,9%), risentendo solo in parte delle vendite sul comparto bancario (-3,5%) e facendo molto meglio del Ftse Mib (-1%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con un accordo che potrebbe essere sottoscritto nel corso di un vertice verso fine marzo tra i due leader, Donald Trump e Xi Jinping.
In merito all’Italia, l’Istat ha confermato la stima del quarto trimestre 2018 che ha comportato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, spingendo la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno e l’Ocse addirittura a -0,2 per cento.
Ieri la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e ha comunicato che resteranno sui livelli attuali almeno fino a fine 2019. Il presidente dell’istituto di Francoforte, Mario Draghi, ha fatto presente come siano state riviste al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per quest’anno e il prossimo, a causa di numerosi fattori potenzialmente negativi, tra cui l’Italia.
La settimana difficile del settore creditizio ha impattato parzialmente anche sui titoli dell’asset management, tra i quali mette il turbo Azimut (+9%), la cui performance è stata sostenuta dall’annuncio di un dividendo di 1,50 euro che sarà pagato per il 75% in contanti e che incorpora un dividend yield del 12%, nonché dal buon dato sulla raccolta netta di febbraio, mentre sono stati resi noti i risultati del 2018. Bene Fineco (+1,7%) e Banca Mediolanum (+1,5%), sostenute dalla raccolta netta positiva di febbraio.
Sottotono Exor (-0,1%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate sul listino milanese.
Nel Mid Cap si interrompe il rimbalzo di Banca Ifis (-1,2%), mentre gli acquisti premiano doBank (+1,1%). Strappa Cerved (+18,5%), in scia alla manifestazione di interesse non vincolante del fondo di private equity Advent e il cui board ha approvato i conti definitivi del 2018.
Sullo Small Cap rallenta Banca Intermobiliare (-0,6%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne, mentre chiude positivamente la prima settimana su Mta illimity (+2,2%), la banca nata dalla fusione tra Spaxs, la Spac lanciata da Corrado Passera, diventato Ceo della nuova realtà, e Banca Interprovinciale, che ha aggiornato i target del piano industriale al 2023, che prevedono un utile netto a regime di 280 milioni.