Nella settimana dal 4 all’8 marzo il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in calo del 3,8%, sottoperformando l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-0,9%) e il Ftse Mib (-1%).
È stata un’ottava complicata per le borse, preoccupate dai rinnovati dubbi sulla crescita globale. Dubbi innescati dalla revisione al ribasso delle stime di crescita da parte di diverse istituzioni, tra cui il governo cinese, l’Ocse e la Bce.
L’Eurotower ha abbassato le previsioni di crescita e inflazione, annunciando inoltre un nuovo programma di finanziamenti agevolati alle banche (Tltro) e provocando una discesa dell’euro (in area 1,12 dollari) e dei rendimenti obbligazionari.
La settimana si è conclusa con i dati deludenti sul commercio cinese e con quelli relativi al mercato del lavoro statunitense, risultati nettamente al di sotto delle attese con soli 20 mila nuovi occupati a febbraio. Nessuna novità di rilievo, invece, sulle trattative commerciali Usa-Cina.
Tornando a piazza Affari e in particolare al settore tecnologico, la big cap Stm termina i cinque giorni a -5,2%, scontando anche la chiusura di alcuni impianti da parte della giapponese Reneseas a causa della domanda debole.
La tlc Telecom Italia chiude in rialzo del 4,6%, sostenuta in parte dalle speculazioni sulle prossime mosse nell’azionariato in vista dell’assemblea del 29 marzo. Intanto Sparkle, controllata al 100% da Tim e dedicata allo sviluppo dei servizi wholesale internazionali, ha nominato Mario Di Mauro nuovo Ad della società.
Ben intonata la mid cap Reply (+3,5%) mentre fra le small cap gli acquisti premiano Eems (+4,9%) e Tinexta (+4,6%).
Sottotono Esprinet (-5,3%) ed It Way (-9,2%). Deboli anche Txt (-2,5%) che ha diffuso i conti del 2018 e Tiscali (-2,7%) che a fine gennaio riportato un indebitamento finanziario netto di 160,2 milioni.
A livello internazionale si segnalano i conti della statunitense Igt.