Servizi Finanziari – Frena il comparto (-0,7%), sugli scudi illimity (+3,4%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,7% e al di sopra dell’omologo europeo (-1,3%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, aspettando che si avvicini l’eventualità che Stati Uniti e Cina possano effettivamente raggiungere un’intesa sulla tematica commerciale, con un accordo che potrebbe essere sottoscritto tra i due leader, Donald Trump e Xi Jinping, anche se il summit inizialmente previsto per fine mese sarà spostato, probabilmente a giugno. Intanto, i rappresentanti delle due superpotenze si incontreranno nuovamente la prossima settimana e quella successiva.

Ulteriore incertezza è stata generata dal fronte della Brexit, dopo che il primo ministro britannico, Theresa May, ha chiesto all’Unione Europea di allungare la scadenza per l’uscita, attualmente fissata al 29 marzo, fino al 30 giugno per sottoporre di nuovo l’accordo raggiunto al voto del Parlamento. L’UE non vorrebbe andare oltre il 23 maggio, prima delle votazioni europee del 26 maggio.

La Fed, nel frattempo, ha lasciato invariati i tassi di interesse. Inoltre, per quest’anno non è previsto nessun aumento, mentre a maggio partirà lo stop alla riduzione del bilancio e proseguirà fino ad ottobre.

In merito all’Italia, l’Istat ha confermato la stima del quarto trimestre 2018 che ha comportato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, spingendo la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno e l’Ocse addirittura a -0,2 per cento.

Il rallentamento del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, con Azimut (-1,7%) che si prende una pausa di riflessione dopo i forti guadagni dell’ultimo periodo, con la società che ha ridefinito le deleghe della prima linea manageriale. Tiene botta per Fineco (invariata).

Ritraccia Exor (-1,1%), mossasi in scia all’andamento in ribasso delle principali controllate quotate.

Nel Mid Cap si interrompe il trend negativo di Banca Ifis (flat), che era stato innescato dall’annuncio che l’azionista di maggioranza non ha ricandidato l’Ad Giovanni Bossi e che al suo posto ha candidato Luciano Colombini, mentre scattano i realizzi su doBank (-4,3%) dopo i rialzi dell’ultimo periodo. Rallenta ancora Cerved (-0,2%), che secondo rumor di stampa resta comunque nel mirino di altri fondi di private equity.

Sullo Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+1,8%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne, mentre scatta illimity (+3,4%), che nei giorni scorsi ha acquistato un portafoglio di Npl da 95 milioni.