Cerved – I vertici spiegano le ragioni dell’interesse dei fondi

“Siamo probabilmente una delle pochissime public company vere di Piazza Affari, in un mercato poco abituato ad avere questo tipo di aziende. Gli istituzionali nella nostra compagine possiedono meno del 5% del capitale. Questa caratteristica, unita ai tassi di crescita dell’azienda, piace molto ai fondi di private equity”.

È quanto hanno affermato in un’intervista Gianandrea De Bernardis e Fabio Cerchiai, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Cerved.

Il gruppo negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione per la manifestazione di interesse arrivata e poi ritirata da parte del fondo Advent dopo che il prezzo di Borsa è salito in scia alla diffusione della notizia.

Cerchiai, infatti, nell’intervista ha ricordato che “il 13 febbraio scorso abbiamo ricevuto una manifestazione d’interesse da parte del fondo Advent, al quale abbiamo consentito una due diligence su dati pubblici e non sensibili. Poi il fondo ha fatto le sue valutazioni”.

Gli ultimi rumor di stampa riportano che Cerved potrebbe essere ancora nel mirino di altri fondi di private equity, tra cui Pai e Blackstone. “Se ci sono ora altri fondi che ci stanno guardando?  Non lo so. Di certo, siamo un’azienda attraente”, ha fatto presente Cerchiai.

Nel frattempo il gruppo è alle prese con l’elezione del nuovo cda, con il board uscente che ha presentato la propria lista proponendo la candidatura di Andrea Mignanelli, attuale Ceo della controllata Cerved Credit Management, come Ad di Cerved di Group.

“Mignanelli ha avuto il pieno sostegno non soltanto del consiglio, ma anche all’interno del gruppo. È la persona ideale per il percorso di crescita dell’azienda. Abbiamo proposto un manager che conosce alla perfezione tutti i settori del gruppo e che ha già sviluppato sinergie alla guida del credit management”, ha spiegato nell’intervista De Bernardis.

Per quanto riguarda il business, De Bernardis ha affermato: “Il credit information, sia financial institutions sia corporate, è ancora l’area principale di business: fa i tre quarti dell’Ebitda per circa 150 milioni. Ma il credit management sta crescendo a doppia cifra e genera 52 milioni di Ebitda”.

“Poi ci sono altre aree – aggiunge il manager – in forte crescita come il marketing solutions, settore molto frammentato dove saremo consolidatori. La guidance triennale prevede una crescita organica del business attorno al 5% in termini di ebitda, e una crescita generale dell’8,5% compreso l’M&A. L’obiettivo è spostarsi in settori adiacenti in forte crescita”.

Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo sale dello 0,1% a 8,99 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,4 per cento.